Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ecco come Salvini sta tornando a far crescere la Lega

Francesco Storace
  • a
  • a
  • a

Piano piano, senza strafare, Matteo Salvini si sta riprendendo la scena. Lo testimoniano i sondaggi, con la conferma del voto delle regionali in Lombardia e Lazio.

Il risultato delle politiche, che lui stesso definì insoddisfacente, è ormai davvero alle spalle, e giorno dopo giorno la Lega avanza nei sondaggi verso quota 10 per cento (che alcuni istituti già registrano).

E questo fa bene alla coalizione di centrodestra, dove c’è Fratelli d’Italia che continua a svettare e Forza Italia che ogni tanto aumenta di qualche decimale. Lo sfracello è tutto a sinistra, nel derby tra Pd e Cinque stelle e le macerie di un Terzo polo che si proponeva di distruggere il resto del mondo. Macché.

Ma la ripresa di forma della Lega è un elemento interessante da analizzare. Perché i corvi volteggiavano su Salvini, si pensava che fosse finita un’epoca.

Il Capitano, dopo la vittoria della nuova maggioranza di governo, si è messo a remare nella stessa direzione della Meloni. Tutto vuol fare tranne la parte di chi ostacola il percorso dell’esecutivo. Certo, conquistando anche lui fette di un potere che in politica è sempre essenziale – e la posizione sulle nomine negli enti lo testimonia – ma senza dare l’idea di scassare. Ed è un bene.

In più – e non è poco e gli italiani lo stanno notando – c’è il grande lavoro al ministero delle infrastrutture, dove si moltiplicano i tavoli per risolvere questioni incancrenite da troppo tempo.

I commissari per le opere pubbliche devono lavorare di gran lena; ma non solo, presto si arriverà all’approvazione del codice degli appalti e all’elaborazione di un nuovo piano casa.

Il segretario leghista ha capito che occorre imprimere politiche sviluppo per una Nazione che deve tornare a crescere e il suo ministero può fare molto. Strade, ferrovie, porti sono l’autostrada del Pil. Per questo si corre per raggiungere tutti gli obiettivi. E i sondaggi dimostrano che i cittadini lo stanno comprendendo. È proprio così: serve, eccome se serve, all’intera coalizione di centrodestra.