Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La lite nel centrodestra non serve a nulla, supereranno anche questa

Francesco Storace
  • a
  • a
  • a

Non serve a nulla la lite tra Fratelli d’Italia e il vicepresidente della Camera, Mulè, (Fi). Perché serve solo a dare fiato ad un’opposizione distrutta dal proprio cannibalismo.

Eppure, la maggioranza – che ha un potere enorme, rafforzato anche dalle recenti regionali di Lazio e Lombardia – proprio non riesce ad evitare spettacoli inutili.

Tre le più recenti cause di lite pubblica. Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina e Zelensky, anche se in verità Forza Italia non ha mai fatto mancare i suoi voti al rafforzamento di Kiev. La questione del superbonus, su cui il governo Meloni ha scoperchiato un’autentica voragine nei conti pubblici, con gli azzurri che tentano di limitare i danni. Infine, il caso Montaruli, con la parlamentare di Fdi che ha lasciato l’incarico di governo dopo la condanna in Cassazione e sulla quale davvero non valeva la pena di maramaldeggiare.

E Salvini? Matteo assiste allo scambio di colpi, perché preferisce stare in squadra a sostegno dell’esecutivo e francamente appare la posizione migliore.

Ma né alla Meloni né a Berlusconi conviene litigare troppo. Anzitutto perché sono destinati a governare a lungo. E per la premier una sfida così importante può valere la pena di qualche sacrificio nel nome del dialogo.

Per il Cavaliere il gioco sta tutto nel non sacrificare la propria creatura, Forza Italia. Ovvio che non voglia perdere il consenso di chi gli ha rinnovato fiducia alle elezioni, ma lo stesso Cavaliere sa bene che ogni passo falso ne comprometterebbe l’azione e la capacità di ottenere risultati al tavolo della politica.

Il rischio per il leader azzurro è quello della fuga, se invece si dovesse arrivare alla rottura. E francamente è difficile vederlo animato dalla volontà di scassare. Resta sempre l’uomo che sapeva farsi sia concavo che convesso e quindi sarà capace di superare anche la nuova buriana.