
Le riforme si avvicinano: presidenzialismo o premierato, sarà il popolo a decidere chi governa

La rivoluzione è possibile: quella delle persone che finalmente potranno decidere chi governa realmente il nostro Paese. Elisabetta Casellati, ministro per le riforme, ha concluso la sua istruttoria nel confronto con i partiti. E dovrà valutare con la presidente Meloni e anche con i vicepremier Salvini e Tajani su quale rotta indirizzare il percorso riformatore.
Presidenzialismo o premierato che sia, prepariamoci a vedere finalmente il popolo protagonista. Nel primo caso, il più auspicabile e contenuto nel programma di governo che ha vinto il 25 settembre, i cittadini eleggeranno direttamente il Capo dello Stato con funzioni di governo. Nel secondo, l’eletto sarà il premier. E su questo pare che sia più agevole la convergenza di parti dell’opposizione – ad esempio il Terzo polo – sulla formula del sindaco d’Italia.
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In un modo o nell’altro, quello che conterà davvero sarà il consenso popolare, saranno i singoli cittadini a decidere con milioni di voti, un nome, una coalizione, un programma.
È un’emozione già poterlo raccontare, perché vuol dire che il 25 settembre ha determinato un cambiamento reale per il nostro popolo.
A questo si aggiunge il percorso dell’autonomia differenziata, che sta sia in Costituzione – all’articolo 116 – che nello stesso programma del centrodestra. Si punta come mai era successo nel passato ad affermare il valore della parola data agli elettori chiedendone il voto nel seggio.
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Certo, non tutto sarà facile, perché una sinistra astiosa farà di tutto per mettere le barricate sul percorso dell’esecutivo. Ma questi dovrà avvertire l’obbligo morale di andare avanti, per non deludere i tanti italiani che al centrodestra hanno dato fiducia. È ovvio che la cosa migliore è approvare riforme più condivise possibile – ed è questo l’intendimento che ha mosso la Casellati, ma non possono esistere veti che suonerebbero come sabotaggio.
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