Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sulla giustizia Salvini difende Renzi: è un tema che ormai appartiene a tutti

Francesco Storace
  • a
  • a
  • a

Lo scontro tra magistrati e Matteo Renzi va avanti e non accenna a placarsi. Ma il leader di Italia Viva non è isolato nella sua battaglia.

Ha usato parole a suo sostegno anche Matteo Salvini, che sulla giustizia mantiene una posizione simile. E si batte per una vera riforma.

 

 

Nordio, giustamente, dice “che le intercettazioni servono per scovare i mafiosi” ma che “però non possono essere usate all’infinito e pubblicate sui giornali senza che ci sia alcuna rilevanza penale”. Così il leader della Lega e vicepresidente del governo Meloni, parlando a Otto e Mezzo su La7 del tema delle intercettazioni.

E ha aggiunto: “La giustizia deve riformare i tempi della giustizia civile e garantire il carcere ai colpevoli, ho piena fiducia in Nordio”, ha ribadito, seguendo comunque la linea del ministro e sottolineando che “gli abusi della pubblicazione di argomenti che entrano nelle case degli italiani e finiscono sui giornali senza alcuna rilevanza penale, sicuramente” vanno sanati.

 

 

E proprio su Renzi, Salvini non le ha mandate a dire: “Non sta a me difenderlo però, leggere su un giornale il conto corrente di Matteo Renzi che è lontanissimo da me per cultura…se lei leggesse sul giornale il suo conto corrente, penserebbe di vivere in un Paese civile e democratico? Che facciamo dei politici, pubblichiamo radiografie e tac? – ha continuato Salvini – Se c’è una rilevanza penale è giusto che la gente sappia, se si sbircia dal buco della serratura, non è giustizia“.

“Detto questo – ha concluso Salvini, sottolineando di essere “rassicurato” dal nuovo vicepresidente del Csm – a me interessa che la giustizia civile abbia tempi certi. E con il ministro Nordio lavoreremo su questo”.

Una posizione indubbiamente coraggiosa, soprattutto perché espressa nei confronti di un avversario politico. E che dimostra come sulla giustizia possa nascere un fronte sempre più ampio persino rispetto alla maggioranza parlamentare di governo.