
Incidente: bocciati gli emendamenti per reintrodurre i decreti Salvini

A volte è davvero difficile capire che succede nei Palazzi, nonostante lunghe frequentazioni degli stessi. La questione degli emendamenti al decreto Ong proposti dalla Lega è di quelle difficili da comprendere, visto che riprendevano il programma elettorale della coalizione di centrodestra.
Per carità, non è roba che scassa uno schieramento politico, ma certo fa riflettere.
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È accaduto che il governo ha presentato un provvedimento alla Camera in tema di flussi migratori, con parecchie norme che mettono sugli attenti le Ong con i loro traffici con gli scafisti del mare.
I deputati della Lega hanno colto l’opportunità per presentare al testo dell’esecutivo un pacchetto di emendamenti, una quindicina – nemmeno tanti – per riproporre il contenuto dei decreti Salvini che furono fatti fuori dal Conte 2. In pratica, una evidente continuità col programma che ha vinto le elezioni dello scorso 25 settembre.
Ma a quel punto è accaduto qualcosa di davvero strano. Anzitutto l’inammissibilità degli stessi dichiarata dai presidenti delle commissioni congiunte (Pagano di Forza Italia e Deidda di Fratelli d’Italia); poi, il ricorso alla decisione e la nuova contrarietà avallata anche dai vertici della Camera, col presidente Fontana.
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C’è chi dice che ci sia stato un alert di alto livello istituzionale; chi afferma che al governo qualcuno non abbia gradito; fatto sta che si è detto no a una importante operazione che stava a cuore a milioni di elettori del centrodestra.
Nel Palazzo si tende a raffreddare gli animi, anche se i deputati della Lega si sono arrabbiati assai; può darsi che ci sia comunque la promessa di trovare un nuovo veicolo legislativo per approvare le modifiche care alla Lega di Salvini; ma l’incidente c’è stato.
Il che non toglie che comunque il decreto sulle Ong sarà approvato, perché il Carroccio ha promesso lealtà all’esecutivo e certo non verrà meno alla parola data. Ma che si mastichi amaro è un fatto reale.
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