
La promessa di Giorgia: meno decreti per rispetto del Parlamento

Se ci riuscirà, sarà un risultato importante per la democrazia italiana. Giorgia Meloni ne ha parlato anche col presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha intenzione di ridurre il numero dei decreti legge in favore dei disegni di legge: lo vuol fare per “rispetto del Parlamento”.
Se questo si tradurrà in realtà, sarà una nuova occasione per mettere a tacere gli estremisti che nell’opposizione cianciano a vuoto contro il “regime” della presidente del Consiglio.
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In realtà è la scuola maturata all’opposizione ad aver fatto crescere la consapevolezza della Meloni: “Sono stata tanti anni all'opposizione e capisco le proteste sui troppi decreti”. Un problema che non si posero né Draghi, né Conte, che addirittura ricorrevano costantemente – soprattutto il primo – ai soliti Dpcm con cui decidevano da soli. E abbiamo visto con quali risultati per i diritti di libertà.
In proposito la Meloni ha chiesto ai ministri di valutare, da qui ad un anno, tutti i provvedimenti che ogni dicastero vuole portare avanti per fare in modo che si proceda con disegni di legge e non più solo con decreti. La decretazione d'urgenza - il ragionamento della premier in Cdm secondo l’agenzia giornalistica Italia - deve avvenire solo quando veramente c'è la necessità di procedere in questa direzione.
Quindi la produzione legislativa del governo dovrà produrre più disegni legge, anche per non stressare i parlamentari con provvedimenti varati a colpi di “necessità e urgenza”.
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Questo faciliterà il lavoro parlamentare, meno isterie e più produttività. Deputati e senatori non si sentiranno esautorati dal lavoro di una sola Camera per volta e potranno tentare di far discutere i loro emendamenti in rappresentanza del corpo elettorale.
È qualcosa che va oltre il semplice lavoro parlamentare come lo abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Si ritorna alla discussione delle varie misure e magari si eviteranno leggi sbagliate da correggere un minuto dopo. Da applausi.
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