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Quant'è triste Palazzo Chigi silente sui terroristi rossi graziati dalla Francia…

Francesco Storace
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Ma il presidente del Consiglio si è accorto o no della sentenza francese sui brigatisti rossi? Non ha inarcato neppure un sopracciglio, Draghi. L’uomo delle relazioni con tutto il mondo non ha fatto sapere nulla su quella decisione. Dicono alcuni dei suoi a Palazzo Chigi: “Ma no, il presidente si muove per le vie brevi”. Come a dire che con Macron ci ha parlato lui. Non vuole fare clamore, assicurano. Ma non è così che si tutela – anche se fosse vero – la dignità nazionale. Perché quella decisione della “giustizia” d’Oltralpe ferisce una comunità intera. Sono stati “graziati” dieci terroristi condannati dai tribunali italiani, alcuni anche all’ergastolo, che non sconteranno neppure un giorno di galera.

 

 

Le Brigate rosse insanguinarono l’Italia, Draghi aveva il dovere di far sentire la voce del nostro popolo. Ma come, in questi giorni ci sarà la ratifica parlamentare del trattato del Quirinale, che prevede anche forme di collaborazione sulla giustizia, e Roma non risulta avere nulla da dire a Parigi? Sì, ha parlato flebilmente la ministra Cartabia, ma l’indignazione va rappresentata anche a livello di ambasciatori, magari. Perché c’entra eccome la politica, come c’entrava al tempo infausto della dottrina Mitterrand. Se ne avvalsero tanti, troppi terroristi rossi italiani.

 

 

Adesso, Macron fa sapere che vuole un ricorso avverso il no dei giudici francesi all’estradizione di quella bella gente. Ma che succederà se non gli daranno retta? A volte, bisogna anche avere il coraggio di esporsi pubblicamente, presidente Draghi. Il governo dell’Italia non è legato solo all’economia, per cui si può procedere persino con una dannata operazione di rimozione storica su quanto accaduto in Patria. È politica, è governo, è dovere morale. Eppure di tutto questo non c’è traccia. Solo silenzio interrotto da qualche esponente di centrodestra che chiede rispetto ai francesi e mai una parola da sinistra. C’è chi comincia a stufarsi.