Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il Centrodestra pretenda da Letta le scuse alla Casellati

Francesco Storace
  • a
  • a
  • a

Per salvare le sue natiche, Enrico Letta arriva ad oltraggiare in maniera ricattatoria la seconda carica dello Stato, Elisabetta Casellati. Teme che Salvini la faccia votare, come se fosse chissà quale crimine.

Accusa il Centrodestra, Letta: se dovesse puntare su di lei per la Presidenza della Repubblica, punterebbe l’indice con l'intenzione di minare il governo che praticamente il Pd abbandonerebbe al suo destino.

Una faccia tosta come questa non si vedeva in circolazione da anni.

Letta è lo stesso che ogni giorno finge di voler salvaguardare Sergio Mattarella, la prima carica dello Stato.

Poi, finge di voler preservare Mario Draghi, che come premier è la quarta carica dello Stato. Ma la seconda, la presidente del Senato, può essere presa a insulti dal segretario del Pd. (Della terza, Roberto Fico, non ne parla, perché non ha l’età per candidarsi al Quirinale). Se fosse stata una donna di sinistra, la Casellati, sarebbero già volate le accuse di sessismo.

Se c’è una vergogna è proprio questa e sta nella maleducazione istituzionale del presunto leader del Nazareno, che se la sta facendo addosso nella partita per il Colle. Sa che le sue correnti sono in agguato e pronte a farlo fuori.

Ma il comportamento di Letta verso la Casellati è indegno e farebbe bene a scusarsi. 

Non perché dovesse essere obbligato a sostenerla come Capo dello Stato; ma le minacce, i ricatti, i veti usati per evitare la candidatura della presidente del Senato sono stati davvero ignobili, più degno di un guappo di quartiere che di un leader politico che ha fatto persino il presidente del Consiglio in questo Paese.

Per fortuna non siamo tra i protagonisti di questa ignobile commedia, ma nei loro panni aspetteremmo davvero prima di sederci al tavolo a discutere con un signorino di tal fatta. Pretendere le scuse sarebbe un minimo atto di decenza istituzionale.