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Ora le banche strozzano i ristoratori, a rischio entro Pasqua 50.000 attività

Francesco Storace
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Si sta scherzando col fuoco. La politica sarà anche legittimamente distratta dal voto per il Quirinale. Ma occhio che c’è tanto fuoco che zampilla sotto la cenere e può succedere di tutto. L’ultima mazzata della serie sta per riguardare una categoria che ha già pagato abbastanza con le restrizioni legate alla pandemia e chissà quante altre ci capiteranno sotto. Ma ora nel mirino tornano i ristoratori

 

 

Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità e Ferdinando Parisella segretario nazionale, hanno lanciato un allarme che nessuno può permettersi di sottovalutare. “Le banche stanno chiudendo i rubinetti al settore Horeca – ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar – perché considerato ad alto rischio fallimento. Il Centro Studi di Mio Italia sta monitorando la situazione, in via di peggioramento dalla fine delle festività natalizie. Infatti, oltre a negare il credito alla ristorazione, le banche stanno segnalando alla Centrale dei rischi tutte le piccole aziende in sofferenza”. A far feste saranno gli usurai a cui inevitabilmente si rivolgerà chi sta in evidente difficoltà, precipitando così in un girone dannato. Le cifre di previsione sono davvero drammatiche: si calcola che senza liquidità fresca proveniente da nuovi ristori, saranno oltre 50mila le attività che entro Pasqua andranno a gambe all’aria.

 

 

Anche perché nel frattempo lo Stato non ha risparmiato la mannaia del fisco a novembre e che i ricavi del Natale, proprio per le restrizioni, sono stati molto bassi.
Se a tutto questo aggiungiamo il comportamento delle banche - che al solito adottano iniziative contrastanti col minimo senso di solidarietà - sembra venir meno ogni speranza per il lavoro autonomo al servizio della comunità. Ecco perché c’è uno straordinario bisogno di intervento da parte dello Stato. Il governo Draghi cessi di cincischiare e proceda con rapidità. Non si possono lasciare ristoratori e un intero comparto nelle avide mani degli strozzini.