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Che ci deve andare a fare Palamara a candidarsi a Primavalle?

Francesco Storace
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Eppure bisognerà spiegarla ‘sta storia della candidatura di Luca Palamara alle suppletive per la Camera. Collegio di Roma Primavalle, roba da pazzi.
Se un politico finisce in mezzo ai guai giudiziari smette di campare. Se i guai toccano ad un pm appena cacciato dalla magistratura nel nome dei loro conti da regolare, gli dobbiamo spalancare le porte del Parlamento? E' così che il dottor Luca Palamara pensa di riabilitarsi per le nefandezze di cui lo hanno incolpato?

 

 

Certo che non era solo. E certo che ha cominciato a parlare. Ma se non lo avessero pizzicato con le intercettazioni non avrebbe pronunciato una sillaba. E ora dovrebbe diventare onorevole? Complicato spiegarlo ai cittadini che dovranno votare a Primavalle. Anche perché siamo sempre in mezzo alla storia di una magistratura che vuole fare politica persino per impegno diretto in Parlamento. Magari incontrerà anche i sodali con cui imbastiva le sue trame per i vari palazzi di giustizia. Sicuramente Nicola Zingaretti non sarà dispiaciuto per la candidatura, visti i buoni rapporti che hanno avuto tra di loro. Certo sorriderà Luca Lotti: ormai Palamara unisce la sinistra giudiziaria…

 

 

Dice Palamara di volersi candidare per una giustizia giusta. Allora gli suggeriamo una iniziativa. In questi è morto Achille Lollo. Su uno degli assassini dei fratelli Mattei, bruciati vivi dentro casa. Sa che cosa decise la “giustizia”: che fu omicidio colposo, maledetti. Una vera e propria strage con tanto di tanica di benzina, paragonata ad un incidente stradale. Quel rogo è prescritto. Palamara vada a verificare chi furono i campioni di quel processo e li porti a scusarsi con i familiari di quei ragazzi ammazzati. Perché è troppo comodo inneggiare alla giustizia giusta e dimenticare di essere stato tra i protagonisti dei palazzi dell’ingiustizia. Non si resta alla ribalta per una candidatura senza nemmeno scomodarsi a raccontare tutta la verità agli italiani.