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Draghi deve vaccinarsi contro la variante Conte

Francesco Storace
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Occhio, Draghi. Il premier si sarà pure vaccinato in doppia dose contro il Covid con AstraZeneca. Ma in giro circolano ancora troppe varianti e la più pericolosa per lui è quella chiamata Giuseppe Conte.

 


Questa variante ha una miscela di potere che tenta di sconfiggere qualunque vaccino, è della specie testa inebriata e non vuole mollare l’osso.
Fuor di metafora, ormai è evidente a tutti il duello tra i due. Uno, Giuseppe Conte, disarcionato dal trono di Palazzo Chigi e che combatte anche contro l’Elevato Beppe Grillo pur di cacciare l’usurpatore. Questi, Mario Draghi, scocciato dalla presenza in giro dal suo predecessore, non gliene vuole lasciar vinta neppure una.
Ora tocca alla giustizia, dopo gli ultimi grappoli di nomine (e a dire la verità in quel caso Draghi ha scontentato imprudentemente persino Salvini). La riforma della giustizia portata avanti dalla Cartabia ne è la prova. Le musate attorno alla prescrizione fanno infuriare la Travaglieria che rimpiange i bei tempi di Bonafede e Toninelli.
Sul tema, proprio Conte è determinato a dare battaglia sui due fronti: contro Draghi e contro Grillo, che non a caso ha sentito il premier per rassicurarlo sulla tenuta dei suoi.

 

 


Ma quanti sono i “suoi” nessuno lo sa e questo è un motivo di preoccupazione per Palazzo Chigi. Se a semestre bianco iniziato – il 3 agosto – Conte stacca la spina, certo il Pd di Letta non accetterà di restare al governo ma in minoranza rispetto a Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Sarà una partita senza esclusione di colpi, questa che si sta per aprire e davvero nessuno può pronosticare che cosa succederà per davvero.
In Parlamento potrebbero verificarsi diversi colpi di scena a suon di emendamenti sulla riforma Cartabia. E per questo Draghi fa sapere di non capire perché ci si debba dividere pure su un tema come quello rappresentato dalla legge Zan. Andreottianamente, in cuor suo, spera di scansarlo.