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Ecco che succede se con la scissione grillina la Lega diventa primo partito in Parlamento

Francesco Storace
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A via Bellerio hanno cominciato a far di conto positivo. Sì, certo, ogni tanto arrivano sondaggi che innervosiscono perché c’è chi pascola sui numeretti. Ma quelli che contano stanno per essere sfornati nel luogo dove fruttano di più ed è il Parlamento. 
Di qui a qualche settimana la Lega si troverà ad essere il primo gruppo parlamentare nelle due Camere. La tenacia di Matteo Salvini anche nella scelta di governo assieme alla inevitabile spaccatura nei Cinque stelle produrranno un effetto clamoroso.

 

 


Perché con la Lega si dovranno fare i conti a cominciare dalle forze politiche che hanno accettato di sostenere il governo di Mario Draghi.
Non c’è solo l’ultima parola in Aula nelle dichiarazioni di voto parlamentari tra le prerogative che si “conquistano”. Ma ben altro, proprio dal punto di vista politico.
La Lega sarà decisiva nelle scelte di governo: è facile immaginare che tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo la prossima sfida sarà tra chi sceglierà di rimanere al governo e chi andrà all’opposizione. Altrimenti nessuno comprenderebbe una scissione tanto dolorosa nel Movimento già confuso di suo.
Proviamo ad immaginare che cosa comporterà un esecutivo sorretto più dal centrodestra che dalle sinistre del Pd e di M5s (nella versione che resterà viva dalle parti di Palazzo Chigi) sui dossier più impegnativi. Dalla giustizia al fisco, dalla pubblica amministrazione alle decisioni sull’immigrazione clandestina.

 


La Lega in pole position in Parlamento sarà fondamentale per ogni equilibrio che riguarderà il Quirinale prossimo venturo. E forse dopo decenni arriverà al Colle un Presidente della Repubblica non più ostile allo schieramento di centrodestra e agli italiani che rappresenta.
Il primato parlamentare del partito di Salvini sarà strategico anche per lo stesso centrodestra di qui alle elezioni, e stavolta con Fratelli d’Italia incluso. Perché alle elezioni politiche ci si arriverà con la riunificazione della coalizione anche in campo nazionale e con lunghe prospettive di governo. Nessuno, ad esempio, dopo averci governato assieme a Draghi, potrà più contestare la legittimazione istituzionale di Salvini. Si aprirà uno stagione di assoluto interesse.