
Alla Rai Rocco Casalino furoreggia ancora

Rocco Casalino non si tocca. La Rai è fedele e grata a chi ha lottato come un leone per assicurare poltrone e prebende ai fedelissimi.
Solo così si può leggere la risposta che l’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo ha dato ai parlamentari di Fratelli d’Italia in Commissione di vigilanza, Daniela Santanché e Federico Mollicone.
Tra febbraio e marzo il prode ex portavoce di Giuseppe Conte è stato praticamente onnipresente sugli schermi della Rai, battuto per un soffio da Mario Draghi, che però è presidente del Consiglio in carica.
In Rai troppi aspiranti killer di Ranucci e Report. Non faceva per me
Tra il 13 febbraio e il 21 marzo di quest’anno, Casalino ha collezionato su RaiUno addirittura un’ora 35 minuti e 53 secondi: da solo, il 7 per cento del tempo totale. Draghi appena 8 minuti in più…
Il rilievo mediatico è enorme, hanno sostenuto i parlamentari della Meloni, anche perché proprio dal 13 febbraio il buon Rocco non era più in servizio a Palazzo Chigi. Ma lui doveva presentare il suo libro, Il Portavoce. Lamenta Fdi: parallelamente la Meloni si è fermata al 3 per cento del tempo “concesso”…
La Rai se l’è cavata con la solita supercazzola. La presenza di Casalino in tv è “stabilita da direttori e autori nell’ambito della libertà editoriale loro garantita”, e ha avuto a che fare principalmente con due aspetti: uno legato alla cronaca e uno più al costume.
Hanno lottizzato di tutto alla Rai. E promettono di tornare a farlo
Per quanto riguarda il primo aspetto, “Casalino è stato ascoltato come testimone di due anni e mezzo di racconto di governo fatti da chi era dietro le quinte”. Da questo punto di vista, “Casalino ha potuto raccontare al pubblico eventi curiosi e sconosciuti”, dice la Rai come se fosse normale tutto quel tempo.
Poi la verità, che era quella di far sponsorizzare il suo libro dal servizio pubblico. “Il secondo aspetto che ha portato a una esposizione televisiva di Casalino era invece collegato all’uscita di una sua autobiografia in cui l’autore ha ripercorso tutta la sua vita e le sue esperienze personali che lo hanno portato poi al salto da personaggio televisivo a esponente politico e delle istituzioni”. Peccato che questo non valga per tutti gli autori di libri che raccontano retroscena inediti.
Per la verità, alcuni dei “retroscena” hanno riguardato proprio sue esperienze personali che poco c’entrano con le istituzioni. Dategli tutto lo spazio che volete, ma risparmiateci le balle.
Davigo, occhio alla rivoluzione. Stavolta è contro...