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A Roma è una tragedia anche per i morti: senza sepoltura

Francesco Storace
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Viene solo il disgusto, a Roma morti senza sepoltura. È ora di finirla per davvero, vorremmo dire alla sindaca Raggi.
Quanto denunciato dal deputato del Pd Andrea Romano supera ogni livello horror: “Oggi sono 2 mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. 2 mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo.
La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande". E' lo sfogo su twitter del deputato Pd rivolto alla sindaca.

 


Nella Capitale ormai ogni giorno è sempre peggio. Ma se non riesci a garantire neppure sepoltura ai morti, siamo all’inciviltà assoluta.
Ma quel che è peggio è stata la risposta dell’azienda romana che si occupa dell’ultimo viaggio dei defunti, l’Ama: “La circolare 818 dell'11 gennaio 2021 del Ministero della Salute relativa alla situazione connessa all'epidemia da Covid-19 e riguardante il settore funebre-cimiteriale - prosegue la nota dell'Ama -, dispone che in questa fase emergenziale venga data la priorità alle prime sepolture rinviando operazioni cimiteriali non urgenti. E' quanto anche Ama Cimiteri Capitolini in questa fase straordinaria sta facendo".
Da far gelare il sangue, anche per la scelta burocratica del linguaggio. Siamo alle seconde sepolture, pare la campagna di vaccinazione. Ma chi c’è a scrivere queste cose orrende nell’azienda della Capitale?

Virginia Raggi a fine pomeriggio ha preso carta e pensa scusandosi con Romano e scaricando le responsabilità sull’Ama: “Ho convocato i vertici”. Colpa di altri, ovvio. Una città che versa in questo degrado è palesemente senza guida. I suoi dipendenti sono alla sbando. I servizi alla città sono finiti davvero male.

 

 


I defunti hanno diritto al rispetto e alla sepoltura e vanno asciugate le lacrime dei parenti dei morti. Qui invece sembra quasi che ci sia l’ordine di fregarsene: non sarà questa la volontà ma è la triste immagine che appare. 
Perché oggi fa rumore la protesta di un deputato colpito da un lutto terribile, ma non si contano più le bare che restano in attesa dell’ultimo viaggio per i poveri corpi che ospitano al loro interno. È barbarie.