
Manca poco e un pluriassassino di nome Kabobo ce lo ritroveremo in libertà

E’ questa la giustizia? Quella che regala sconti di pena ad un pericoloso assassino, noto alle cronache come Kabobo?
Difficile dimenticare quell’immigrato che ammazzò a Milano tre persone innocenti, che passavano per caso dalle sue parti. E potevano essere molte di più le vittime del suo violento piccone, altri si salvarono dal massacro.
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Ci si aspettava l’ergastolo, la “giustizia” gli affibbiò vent’anni. E adesso è probabile un nuovo sconto di pena per quel criminale.
E’ una vergogna la sola ipotesi. Non basta che sia stato condannato ad appena sei anni e mezzo per ognuno dei tre omicidi commessi. È troppo, dice qualche togato.
Eppure quella mattina di maggio del 2013 Kabobo seminò terrore e morte.
Il 31 marzo del 2016 la Corte di Cassazione confermò la condanna a 20 anni di reclusione per il ghanese, sentenza già espressa dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano il 20 gennaio del 2015. Otto furono invece gli anni di carcere comminati allo straniero per i due tentati omicidi in un processo distinto dal primo. I giudici riconobbero all'imputato la semi-infermità mentale ritenendo che la sua capacità di intendere fosse "grandemente scemata" al momento dei fatti ma "non totalmente assente".
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Il 4 dicembre del 2020 la Cassazione ha chiesto un ricalcolo al ribasso della pena annullando (con rinvio) l'ordinanza con cui il gip di Milano, nel novembre 2019, aveva riconosciuto la continuazione tra i reati considerati nelle due sentenze di condanna: 42 anni di reclusione, successivamente ridotti a 28 per la scelta del rito abbreviato da parte dei legali dell'imputato.
Il solo fatto che per delitti del genere sia stato possibile procedere con il rito abbreviato ha consentito ad un assassino di tal fatta di avere già sconti iniqui in sede di sentenza. Che adesso possa usufruire di ulteriori regali dalla giustizia davvero non va giù. Quelle persone non sono morte per caso, ma per una precisa volontà omicida e odio (che in questo caso non si è definito razziale…).
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