
Terrorismo, arrestati quattro appartenenti alla rete neonazista. Perquisizioni in tutta Italia

La malerba non muore mai. Un detto popolare, di origine contadina, tanto semplice quanto esatto. Un'ideologia che ha portato guerra e distruzione. E che, a distanza di oltre settanta anni, riesce ancora a trovare folli estimatori. Quattro persone gravemente indiziate di appartenere a un'associazione con finalità di terrorismo di matrice neonazista, suprematista e negazionista, sono state arrestate dalla Digos, dalla direzione centrale della polizia di prevenzione e dal servizio polizia postale e comunicazioni nelle provincie di Napoli, Caserta e Avellino. Un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, come riporta l'Agenzia di stampa Ansa, è stato notificato a Roma a una persona indiziata di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Ma non basta: una trentina di perquisizioni personali domiciliari e informatiche ulteriori in tutta Italia.
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Sono ritenute appartenenti a gruppi neonazisti, suprematisti e negazionisti le quattro persone a cui gli uomini in divisa hanno notificato l'arresto in carcere. I quattro erano già stati perquisiti nel 2021. Nel mirino della Procura di Napoli (ed in particolar modo, del sostituto procuratore Antonello Ardituro) finì, allora, l'associazione sovversiva e neonazista Ordine di Hagal. Secondo la tesi accusatoria, i quattro arrestati oggi, martedì 15 novembre, farebbero parte di tale organizzazione. Le perquisizioni del maggio 2021 furono disposte per neutralizzare presunti eventi critici dedotti dall'analisi di alcune intercettazioni dalle quali emergeva la disponibilità di armi e l'intenzione di programmare azioni violente.
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“Dai numerosi servizi tecnici di captazione è emerso, altresì, la dichiarata volontà di alcuni degli indagati di compiere eclatanti azioni violente, sia nei confronti di civili sia nei confronti di appartenenti alle Forze di Polizia - spiega la Questura di Napoli - Durante le fasi dell'indagine è stata possibile la raccolta di numerosissimo materiale di propaganda, proiettili, armi soft air, abbigliamento tattico e ulteriori importanti elementi indiziari che hanno suffragato la tesi investigativa. Dall'analisi dei dispositivi informatici sequestrati è emerso un canale Telegram, denominato Protocollo 4, elemento di contatto fra gli iscritti all'Ordine di Hagal e costante strumento di diffusione e propaganda di teorie naziste, negazioniste, violente e suprematiste. Sono emersi anche contatti diretti e frequenti con formazioni ultranazionaliste ucraine come Battaglione Azov, Pravi Sector, Centuria, verosimilmente in vista di possibili reclutamenti”. Oggi un nuovo, importante colpo alla malerba che non muore mai.
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