
Como, scoperta frode fiscale nel settore pulizie da 1,6 milioni: come funzionava

Avevano creato due società cooperative per la creazione di indebiti crediti Iva in modo tale da ridurre l'imponibile da sottoporre a tassazione mediante costi fittizi: la guardia di finanza del gruppo di Como ha dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di tre persone fisiche e due giuridiche, coinvolte nella frode fiscale nel settore delle pulizie, dei trasporti e della legatoria, per 1,6 milioni di euro pari all'ammontare complessivo del profitto illecitamente maturato. Le attività di polizia giudiziaria, scaturite a seguito di un costante monitoraggio di diverse società cooperative operanti nel territorio lariano, hanno permesso di disarticolare il sistema di frode, posto in essere tra il 2017 e il 2019.
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Come spiegano le fiamme gialle di Como in una nota, il sistema di frode, ideato e realizzato dagli indagati, è stato ricostruito grazie ad accertamenti documentali e bancari effettuati dai militari della guardia di finanza, che hanno portato alla individuazione del meccanismo fraudolento, consistito nella creazione materiale (da parte degli indagati) di fatture false, intestate, artificiosamente, a molteplici persone giuridiche, le quali non sono risultate essere le reali emittenti dei documenti fiscali, non avendo intrattenuto rapporti commerciali con le società.
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Gli imprenditori dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e occultamento e distruzione di scritture contabili.
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