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Salvini sui migranti in Italia: "Con la carestia e il blocco del grano rischia di essere un'estate devastante"

Christian Campigli
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Una guerra che rischia di avere conseguenze nefaste per il nostro Paese. E non solo per i danni all'economia italiana, l'inflazione schizzata alle stelle e il caro vita, che rende il carrello della spesa dei nostri connazionali sempre più vuoto. Il blocco del grano potrebbe essere un boomerang esplosivo. La fame, la mancanza di cibo spingerà milioni di Africani verso le coste europee. O, sarebbe meglio dire, verso i confini italiani.

 

 

Ne è convinto Matteo Salvini, che oggi è tornato su uno dei suoi cavalli di battaglia: l'immigrazione. “Se la guerra in Ucraina andrà avanti settimane o mesi sarà una catastrofe economica e sociale per l'Italia e per il continente africano”. Secondo il segretario della Lega, con la carestia e il mancato arrivo di grano da Ucraina e Russia “sul fronte dell'immigrazione - ha detto alla trasmissione televisiva Aria pulita, in onda su 7 Gold - rischia di essere un'estate devastante. Già adesso gli sbarchi sono tornati a livelli da record perché al Ministero dell'Interno non mi pare ci sia qualcuno particolarmente attivo sul controllo dei confini e degli sbarchi. A maggio abbiamo superato quota ventimila. Se ci sarà una fame crescente in Africa - ha concluso il leader del Carroccio - veramente si rischia che 500 milioni di persone si spostino verso Nord per trovare del cibo e lascio immaginare verso dove si dirigeranno”.

 

 

Uno scenario potenzialmente deflagrante. Soprattutto se si hanno presente due punti cardine dell'intera vicenda. Il primo riguarda i tempi della guerra in Ucraina, che sembrano essere lunghi. Le diplomazie non sono ancora riuscite a trovare un punto di caduta, per far cessare il conflitto. Un eventuale accordo appare, ad oggi, come un'autentica chimera. Un altro aspetto rilevante è la scarsa propensione dell'Unione Europea nell'imporre la redistribuzione dei migranti a Germania, Francia o Ungheria. Un tasto dolente, che, nei fatti, lascia da sempre l'Italia in balia degli eventi.