
Covid, dati Gimbe: diminuiscono contagi, ricoveri e morti. Ma Cartabellotta mette in guardia: "Circolazione del virus elevata, mantenere la mascherina"

Covid, come tutte le settimane, la Fondazione Gimbe presieduta da Nino Cartabellotta, fa il punto sulla pandemia. Nell'ultima settimana, quella dal 27 aprile al 3 maggio, scendono i nuovi casi Covid in Italia. Sono calati dell'8,9%, attestandosi sotto i 400 mila, per l'esattezza 394.945, a fronte di un numero stabile di tamponi. Ovviamente si tratta delle infezioni che sono state scoperte e ufficializzate grazie ai tamponi nelle farmacie o nelle strutture sanitarie. Sono in calo anche i decessi, il sette per cento in meno. Sono passati da 962 a 1.034, ma 98 sono riferiti a periodi precedenti rispetto alla settimana presa in considerazione. Attualmente soltanto in cinque province l'incidenza supera i mille casi per ogni 100mila abitanti. Il presidente Nino Cartabellotta spiega che "dopo il rimbalzo della scorsa settimana tornano a scendere i nuovi casi settimanali (-8,9%), che si attestano a quota 395 mila con una media mobile a 7 giorni di 56 mila casi giornalieri, a fronte di un numero stabile di tamponi totali". Nella settimana presa in considerazione dalla statistica, in 18 Regioni si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi (dal -0,7% del Veneto al -18% del Lazio), mentre si registra un incremento in Lombardia (+0,7%), Friuli Venezia Giulia (+5%) e Piemonte (+7,4%).
Mascherine ancora obbligatorie nei luoghi di lavoro: ecco quali e perché. Tutte le regole per negozi, scuole, discoteche e stadi
Cala anche la pressione del virus sugli ospedali italiani, con i ricoveri in terapia intensiva che scendono del 10,5%, mentre quelli nei reparti ordinari segnano il -6,1%. "Sul fronte degli ospedali – afferma il direttore operativo Marco Mosti – il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid scende ancora in terapia intensiva e dopo la battuta di arresto della scorsa settimana, anche in area medica". In area critica il 3 maggio sono stati registrati 366 posti letto occupati. In area medica, invece, dopo il picco di 10.328 del 26 aprile, i posti letto Covid impegnati sono scesi a quota 9.695 (3 maggio). Il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 15% in area medica e 3,9% in area critica. Quattordici Regioni superano ancora la soglia del 15% in area medica, con l'Umbria che raggiunge il 33,2%, mentre tutte si collocano sotto la soglia del 10% per l'area critica.
Curarsi a casa: ecco i farmaci da utilizzare
Dati incoraggianti, ma guai a pensare che la pandemia sia ormai alle spalle. "Tutti gli indicatori – spiega Cartabellotta – sono sostanzialmente in una fase di plateau con lieve tendenza discendente. Tuttavia, indipendentemente dallo spartiacque normativo del 1° maggio, la circolazione del virus rimane molto elevata, oltre che ampiamente sottostimata: più di 56 mila nuovi casi in media al giorno, tasso di positività dei tamponi antigenici al 16% e quasi 1,2 milioni di positivi. Ecco perché, indipendentemente da obblighi e raccomandazioni, mantenere la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco aerati, rimane una strategia indispensabile per ridurre la circolazione virale e proteggersi dal contagio".
Confapi sanità: Pnrr, un'occasione perduta. Ridolfi: "La montagna ha partorito un topolino"