
Politica, Renzi attacca Conte: "Incompetente e incapace di conoscere le regole del gioco"

Chi si aspettava un uomo dimesso, rassegnato, pronto ad incassare l'ennesima accusa è rimasto deluso. Matteo Renzi non ci sta: replica alla versione secondo la quale avrebbe tramato insieme ad Barrak Obama per far naufragare l'elezione di Donald Trump e rilancia, puntando il dito contro il suo principale avversario politico in Italia: Giuseppe Conte. “Incompetente e incapace di conoscere le regole del gioco", così il leader di Italia Viva descrive il principale esponente dei Grillini, in una lunga intervista concessa al quotidiano torinese La Stampa.
Russiagate: Renzi, 'Conte non conosceva le regole, voleva solo salvare la poltrona'
"Conte rilancia e attacca me, ma in quella vicenda non si è comportato bene. Colpisce che la versione di Conte non collimi con lo scoop che ieri ha fatto Repubblica: o Conte ha mentito al Copasir o Vecchione ha mentito a Conte. Oppure tutti e due mentono agli italiani. E poi c'è da chiarire la vicenda del presunto spionaggio russo, su cui siamo gli unici a chiedere la commissione di inchiesta sul Covid. Ma i grillini non vogliono che sia fatta luce, né su questo né sulle mascherine, chissà perché”, prosegue l'ex sindaco di Firenze.
Russiagate: Conte, 'Renzi poteva rivolgersi a Copasir ma forse ne temeva domande'
Il nativo di Rignano viene incalzato: Conte avrebbe raccontato solo una parte di verità? “Bella domanda. Ma la deve girare a Giuseppe Conte che in quelle ore era impegnato a salvare la poltrona. Sono sempre pronto a rispondere alle domande del Copasir, ma sulla visita di Barr deve rispondere Conte e non io. Perché le risposte deve darle chi aveva la delega ai servizi, non chi come me è la parte lesa da uno stile istituzionale quanto meno discutibile. A meno che non ci sia qualcuno che pensa che davvero Obama e io abbiamo truffato le elezioni in Connecticut o in Ohio. Nel qual caso consiglio di farsi vedere da qualche specialista, possibilmente bravo”. Una polemica che va avanti da due giorni. Senza soluzioni di continuità. Un battibecco che ci accompagnerà, tra accuse reciproche e sgambetti, sino alle prossime elezioni politiche di marzo.
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