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Matera, filma di nascosto il rapporto sessuale e lo pubblica sui social: arrestato quarantenne

Christian Campigli
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Un autentico predatore. Un viscido ometto, disposto a rovinare l'esistenza ad una donna, pur di ottenere da lei attenzioni e nottate di sesso. Una pratica diventata tristemente famosa dopo il suicidio di Tiziana Cantone. Atti persecutori e diffusione illecita di immagini e video a contenuto sessualmente esplicito sono le accuse contestate ad un italiano di quarantaquattro anni, arrestato questa mattina dai carabinieri in provincia di Matera. Il malvivente ha prima minacciato e poi molestato una donna, per obbligarla ad iniziare una relazione sentimentale con lui. “Approfittando di un momento di minore serenità della ragazza - si legge in una nota diffusa dai militari - l'uomo ne ha ottenuto la fiducia”. Le ha dedicato inizialmente del tempo, per far in modo che non si insospettisse. Dopo alcune settimane di “corteggiamento”, con un banale pretesto l'ha portata in un luogo appartato, dove si è consumato un rapporto sessuale, “filmato di nascosto”.

 

 

Fin qui una storia piuttosto squallida, ma, al tempo stesso, anche abbastanza comune. Il vero dramma per la giovane inizia quando, tornata nel suo appartamento, si rende conto di essere stata incauta nell'essersi concessa a quell'amico, per il quale non prova nulla. Né a livello fisico né da un punto di vista emotivo e sentimentale. Decide così di parlargli e confessare che, quel loro primo rapporto sessuale sarà anche l'ultimo. L'uomo cambia improvvisamente atteggiamento, alza la voce e inizia a tormentarla telefonicamente. Non si contano le chiamate ed i messaggi: un vero e proprio crescendo rossiniano, che parte con assurde richieste “di cambiare quella decisione”, e arriva fino a chiare ed esplicite minacce. Il quarantenne le confessa di aver registrato, e col proprio cellulare e di nascosto, il loro rapporto sessuale. Un video nel quale si distingue chiaramente ed in modo dettagliato anche il volto della donna e si sente la sua voce. Insomma, un girato nel quale si capisce senza dubbio chi sia il soggetto femminile ripreso.

 

 

La giovane prova a farlo ragionare, ma senza successo. Il malvivente crea così tre profili Facebook, “intestati a personaggi di fantasia, utilizzando l'utenza telefonica dell'anziana madre e di un cittadino extracomunitario”. Messaggi e foto vengono inviati all'ex fidanzato della donna e ad alcuni parenti. Sul diario di uno dei profili, infine, viene pubblicato “il video a contenuto sessualmente esplicito”. Secondo la tesi accusatoria sono ipotizzati i reati di atti persecutori (stalking) e diffusione illecita di immagini e video a contenuto sessualmente esplicito (revenge porn). Una storia che trasuda squallore un tanto al chilo. Un omuncolo pronto a rovinare l'esistenza ad una ragazza, pur di trascorrere in sua compagnia notti di passione. Una pratica, quella del ricatto e della diffusione di materiale video attraverso i social network, che si sta diffondendo in modo incontrollato. Una tendenza pericolosa, che va stroncata sul nascere.