
Covid, i casi hanno ripreso a salire. Quattro regioni a rischio alto. Contagi e ricoveri: i dati del rapporto settimanale

Chi pensava che il Covid 19 fosse definitivamente superato, purtroppo sbagliava. Come del resto da sempre ripetono gli esperti. L'ennesima conferma arriva dal bilancio settimanale dell'Istituto Superiore della Sanità. L'incidenza dei contagi a livello nazionale ha ripreso ad aumentare. La passata settimana i casi erano 725 ogni 100mila abitanti e ora il dato è salito a 848. Dal 2 al 15 marzo l'Rt medio sui casi sintomatici è stato pari a 1.13, in aumento rispetto al precedente valore e superiore alla soglia epidemica. Stesso discorso per l'indice di trasmissibilità che è calcolato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt 1,08.
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Relativamente ai ricoveri, undici regioni si collocano sopra la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei letti nei reparti di area medica: Abruzzo (20%), Basilicata (25,7%), Calabria (33,8%), Lazio (17,4%), Marche (22,1%), Molise (15,9%), Puglia (20,8%), Sardegna (19,9%), Sicilia (24,3%), Toscana (15,4%) e Umbria (30,1%). Il dato positivo arriva dai ricoveri in terapia intensiva. Regioni e province autonome non superano la soglia di allerta del 10% per l'occupazione dei letti nei reparti di rianimazione. Il tasso di occupazione è del 4,5% (rilevazione giornaliera relativa al 24 marzo) contro il 4,8% della settimana precedente. Il tasso di occupazione nelle aree mediche a livello nazionale sale di un punto e passa dal 12.9 al 13.9%.
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In aumento anche il dato relativo alla percentuale dei casi Covid 19 che sono stati rilevati attraverso il tracciamento dei contatti: dal 14% della scorsa settimana, al 15. Resta stabile, invece, la percentuale dei casi che vengono scoperti attraverso la comparsa dei sintomi: il 37%. Le infezioni diagnosticate con l'attività di screening, invece, scendono di un punto: 48% contro 49. Quattro Regioni e province autonome sono classificate a rischio alto, le altre sono classificate a rischio moderato, di cui tre ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Ha pesato molto il rallentamento della vaccinazione per la terza dose.
Ancora 81.811 casi. I morti sono 182. Diminuiscono i ricoveri in terapia intensiva, aumentano quelli nei reparti ordinari