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Il tampone può creare danni al cervello? I rischi che non si corrono. Il vero allarme per gli esami veloci: spesso l'esito è sbagliato

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Un tampone eseguito in maniera non corretta, può raggiungere persino il cervello e rischiare di danneggiarlo? Può accadere, ma soltanto in casi considerati estremamente rari e quando chi si sottopone all'esame ha già gravi problemi di salute. E' stata la prestigiosa Johns Hopkins University a spiegare che per verificarsi uno scenario del genere nel corso di un test, il tampone “dovrebbe attraversare strati di muscoli nonché la base del cranio, di notevole spessore, per avvicinarsi alla barriera ematoencelafica, e non è proprio possibile”. A meno che chi si sottopone al prelievo non abbia già una grave patologia. Recentemente era stato il professor Roberto Burioni a menzionare il caso di una donna che aveva riscontrato la perdita di liquido cefalorachidiano dopo essersi sottoposta a un tampone rino faringeo.

Quindi un pericolo reale o soltanto un caso rarissimo? La seconda ipotesi. Sono stati infatti condotti approfondimenti che hanno confermato che la donna presentava già un difetto nel basicranio e quindi il tampone avrebbe causato il trauma, ma senza essere il diretto responsabile. Del resto bastano i numeri per smontare l'ipotesi di possibili danni, anche lievi, per una esecuzione non corretta dell'esame. Soltanto prendendo in considerazione il nostro Paese, negli ultimi due anni ne sono stati eseguiti decine di milioni e praticamente mai sono stati segnalati problemi. Qualcuno può accusare lievi fastidi oppure un intenso prurito che dura qualche minuto, ma poi tutto rientra nella normalità.

C'è un altro aspetto, invece, che va preso in considerazione analizzando il tampone. E cioè che è falso il senso di sicurezza che garantisce con il risultato negativo. Almeno un 30% dei tamponi veloci, infatti, non dà un esito corretto. Il green pass, dunque, spesso viene concesso a persone che invece sono positive e che accedendo a luoghi di lavoro e di svago quando non ne avrebbero diritto, rischiando di infettare altre persone. L'esame veloce rimane importante perché riesce a dare una prima risposta, ma sarebbe sempre bene far seguire un tampone classico per avere la certezza sulla negatività di un paziente. In caso di sintomi è proprio il molecolare che deve essere effettuato.