
Vaccino, Costa: "Valutiamo l'obbligo per chi è esposto al pubblico". Bonomi (Confindustria): "Diventi obbligatorio per tutti"

Mentre l'Austria annuncia l'obbligo vaccinale per tutti i cittadini a partire dal primo febbraio, in Italia il governo sta valutando la possibilità di adottare la stessa misura per coloro che sul posto di lavoro vengono a contatto con il pubblico o comunque con altre persone. E' stato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, a dichiararlo a Rai Radio 1 spiegando che il nostro Paese è stato il primo "a introdurre l'obbligo vaccinale per i sanitari" e che ora "bisogna riflettere se farlo con altre categorie, quelle che sono a contatto con il pubblico, tipo le forze dell'ordine o chi lavora nella grande distribuzione".
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Secondo Costa sarà una valutazione "che dovremmo fare tenendo presenti i dati. Dobbiamo guardare al futuro con fiducia e continuare a rispettare le regole. Il tema dell'obbligatorietà vaccinale non l'abbiamo scelto perché abbiamo voluto un rapporto di fiducia con i cittadini". E' ovvio che alla luce della decisione dell'Austria di rendere obbligatorio il vaccino dal primo febbraio, anche tutti gli altri paesi europei saranno chiamati ad una intensa riflessione. Si pensi solo alle conseguenze sugli scambi commerciali e sul turismo.
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Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, va ben oltre Costa: "Purtroppo abbiamo una recrudescenza dei numeri che non ci fa stare tranquilli. Credo che il green pass fosse lo strumento che potevamo utilizzare, però l'unica cosa che ci può mettere al sicuro è l'obbligo vaccinale, quindi quello è un percorso su cui dobbiamo avere il coraggio di fare una riflessione seria. Purtroppo i dati che arrivano da nord ed est Europa sono preoccupanti non possiamo permetterci di fermarci, la nostra è un'economia basata sulla trasformazione, e quindi sull'export: quest'anno forse faremo il record di 500 miliardi e non ci possiamo stoppare". E ancora: "Credo che il Governo stia evitando di acuire la tensione sociale, ma sono certo che ha ben chiaro che non possiamo richiudere il Paese quando il 90% delle persone corre una porzione di rischio molto inferiore all'anno scorso". Presa di posizione anche di Giovanni Toti, governatore della Liguria, che a Radio 1 ha sollecitato il governo Draghi a introdurre fin da subito il green pass rafforzato per i vaccinati nel caso di passaggio delle regioni a zone arancioni o rosse: "La percentuale dei vaccinati in ospedale è minima", ha sottolineato.
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