
Perquisiti 29 no vax, blitz della polizia. Associazione segreta e a delinquere tra i reati ipotizzati

Nuova operazione della Polizia a carico degli appartenenti ai sodalizi no vax e no green pass. Agenti in azione in diverse zone del territorio nazionale. Almeno 29 le perquisizioni che sono state eseguite nelle prime ore della giornata di oggi, giovedì 18 novembre. Vengono ipotizzati diversi reati che vanno dalla costituzione e partecipazione ad associazione segreta, all'istigazione, all'interruzione di pubblico servizio e all'associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti. La Dda della procura di Genova ha disposto 24 perquisizioni. Le altre cinque sono state invece eseguite dalla Digos di Firenze, coordinata dalla Procura del capoluogo toscano.
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L'obiettivo delle indagini in Liguria è identificare gli autori delle minacce che sono state rivolte ad esponenti delle istituzioni regionali e ad un medico infettivologo. In Toscana, invece, gli agenti hanno controllato cinque persone particolarmente attive in rete e ricollegabili al movimento V_V. Sono ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti, ma anche di altri reati. Già nei giorni scorsi le forze dell'ordine avevano dato vita ad una complessa e articolata operazione contro chi nel movimento no vax ha atteggiamenti e comportamenti che sono ritenuti reati. Erano state disposte numerose perquisizioni in tutta Italia. Sono 17 gli indagati per la prima operazione.
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In quel caso sono stati rinvenuti coltelli e una balestra, ma anche una tanica di acido sequestrata nell'appartamento di un uomo che sulle chat aveva dichiarato che gli appartenenti alle forze dell'ordine dovevano essere sfregiati. Nella chat di Telegram erano state espresse pesanti minacce sia nei confronti del premier Mario Draghi che secondo alcuni no vax andava gambizzato, che nei confronti di altri uomini appartenenti alle istituzioni. Le perquisizioni di oggi confermano il mantenimento della linea del rigore. Le forze dell'ordine continueranno a indagare e agire anche nei prossimi giorni, considerando che alle chat analizzate aderivano migliaia di cittadini e fioccavano minacce e insulti.
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