
Covid, focolaio dopo pellegrinaggio a Medjugorie: i positivi salgono a 100. C'è anche un convinto medico no vax. Cinque ricoverati in gravi condizioni

Sono saliti a cento i sardi positivi al Covid dopo aver contratto il virus durante il pellegrinaggio al santuario di Medjugorie. Il focolaio si allarga sempre più, come del resto avevano ampiamente previsto gli esperti, considerate le condizioni in cui si è diffuso il virus. I contagiati, dunque, diventano 100, oltre la meta dei partecipanti al viaggio che erano nel complesso 180. Cinque di loro sono ricoverati in gravi condizioni nel reparto di Malattie infettive dell'Aou di Sassari. Due sono considerati in condizioni estremamente critiche. Quasi tutti i contagiati non si erano sottoposti alla vaccinazione e tra di loro c'è anche un medico no vax convinto.
Corsa alle dosi dopo il decesso del no vax
Dei cento fedeli che sono risultati positivi al Covid, 69 sono residenti in Gallura, 31 nel Sassarese. Centinaia e centinaia di persone, familiari e contatti stretti dei 180 partecipanti al pellegrinaggio, sono in isolamento per cercare di evitare una ulteriore diffusione del focolaio. Sono addirittura mille le persone che sono state contattate per lo screening immediato attraverso l'esecuzione dei tamponi. L'obiettivo dichiarato è quello di cercare di individuare e isolare immediatamente eventuali ulteriori casi. Ma tra i sanitari c'è la convinzione che il focolaio sia destinato ad estendersi ulteriormente.
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I pellegrini avevano viaggiato tutti insieme e quindi hanno trascorso ore ed ore insieme in un ambiente molto ristretto, tra l'altro ignorando le precauzioni nonostante la Bosnia sia uno dei paese con una situazione peggiore. Dodici dei contagiati, inoltre, sono rientrati in Italia con voli di linea, quindi sarà necessario estendere il tracciamento anche ai passeggeri che prendevano posto sugli aerei in questione. Gli altri sono rientrati con il volo charter che era stato organizzato dall'agenzia. Alcuni dei fedeli risultati positivi al Covid, hanno contagiato loro familiari e contatti stretti. Per i sanitari della provincia di Sassari si tratta di una cas molto complesso da gestire.
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