
"Mostro di Firenze, accuse a un umbro"

Mostro di Firenze, dopo le nuove piste investigative sul giallo infinito, interviene il cortonese Vincenzo Vinagli, che si ritiene l'ultimo vero testimone. Avrebbe incontrato colui che davvero fu l'autore dei delitti tra 1968 e 1985 in provincia di Firenze. Sarebbe un umbro. Un umbro, del Trasimeno, che a Firenze si recava spesso perché tifosissimo della Fiorentina. Psicopatico, con una malformazione agli organi genitali, odiava la donne, possedeva una pistola, era violento con i genitori, e possedeva un'auto simile ad una vista nel luogo di uno degli omicidi. Vinagli, che sulla vicenda ha scritto un libro, ebbe accesso alla camera dell'uomo - ex operaio della Perugina - e trovò oggetti importanti nel comodino: in particolare dei libri gialli, precedenti ai delitti, con esecuzioni di donne con particolari agghiaccianti rispetto alle sevizie e mutilazioni sul corpo, identiche a quelle operate nei delitti; guanti in lattice; un medicinale dello stesso tipo della scatola trovata nel luogo di uno de fatti di sangue. L'uomo morì nel 1999. Dopo l'ultimo dei duplici omicidi Vinagli lo incontrò: "Era come in trance". Il cortonese esclude azioni su commissione da parte di un medico. "Riferii agli inquirenti, non sono stato creduto".