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Sara Pedri, "schiaffi in sala parto". Rivelazione choc sulla ginecologa scomparsa

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Un caso aperto, con una inchiesta, una interrogazione e domani mercoledì 30 giugno 2021, l'attenzione di "Chi l’ha visto?", in onda alle 21.20. su Rai3. Ci riferiamo al caso di Sara Pedri, la ginecologa 32enne forlivese sparita da Cles in Trentino il 4 marzo e che aveva lamentato di essere mobbizzata sul lavoro. Dopo gli appelli a 'Chi l’ha visto?' condotto da Federica Sciarelli, è partita un’indagine per capire che cosa accadeva nel reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Trento dove la donna lavorava.

 

 

"La dottoressa Pedri sarebbe stata colpita sulle mani e addirittura schiaffeggiata con uno strumento utilizzato per i cesarei. Inoltre, sarebbe stata spintonata ed aggredita verbalmente, finanche percossa durante un parto cesareo davanti ad una paziente. Questi comportamenti avrebbero anche, secondo le notizie disponibili, una matrice razzista pare legata alla formazione della professionista all’università di Catanzaro. Il governo deve quindi fare chiarezza immediata, anche per rispetto dei familiari di Sara", argomenta il deputato Paolo Parentela, del Movimento 5 Stelle, in una interrogazione congiunta al ministro della Salute, Roberto Speranza, e alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, sulla scomparsa di Sara Pedri, di cui non si sa più nulla dal 4 marzo scorso subito dopo il trasferimento dall’ospedale Santa Chiara di Trento a quello di Cles da cui si era dimessa appena 24 ore prima. Parentela chiede di "disporre un’ispezione ministeriale all’ospedale di Trento e di conoscere lo stato dell’inchiesta avviata dalla procura".

 

 

Oggi l’assessora alla sanità della Provincia di Trento, Stefania Segnana, rispondendo in aula all’interrogazione a risposta immediata di Sara Ferrari del Pd sul caso  Sara Pedri, scomparsa dopo il trasferimento dall’ospedale Santa Chiara, ora al centro di un’indagine promossa dall’azienda sanitaria provinciale, a quello di Cles da cui si era dimessa 24 ore prima della sparizione., ha detto che "la commissione d’inchiesta ha preso contatti con la famiglia della dottoressa Sara Pedri per acquisire eventuale documentazione che fosse in loro possesso o, in caso di disponibilità, sentirne le testimonianze dirette".