
Bimba dimenticata al supermercato dalla madre, ecco come si è giustificata la donna

Singolare episodio accaduto a Firenze, per fortuna a lieto fine. Una bimba di due anni e mezzo è stata dimenticata in un supermercato, mentre dormiva in un passeggino in mezzo agli scaffali. La mamma ora rischia una denuncia per abbandono di minore. Sono le 20.40 di martedì 1 giugno quando alla centrale operativa dei carabinieri giunge una richiesta d’intervento alla Lidl di via D’Annunzio: poco prima un cliente del supermercato aveva notato una bimba che dormiva nel passeggino, senza nessuno accanto, tra le corsie e subito ha segnalato la circostanza al personale dell’esercizio commerciale che nel frattempo ha cercato invano di trovare i genitori.
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I carabinieri della stazione di Campo di Marte, inviati sul posto, hanno chiesto l’intervento del personale sanitario per accertare le condizioni di salute della piccola, che nel frattempo si era messa a piangere perché spaventata. Più tardi è arrivato nel supermercato un cittadino egiziano di 64 anni, residente a Firenze, che ha riferito di essere il nonno materno delle bambina, il quale l’ha presa in braccio rassicurandola. La piccola poi con un’ambulanza della Misericordia è stata portata all’ospedale pediatrico Meyer per accertamenti. E' a quel punto che sono arrivati la madre ed il padre, entrambi cittadini egiziani, i quali, in un italiano approssimativo, hanno tentato di spiegare la vicenda. La madre ha raccontato di essersi recata al supermercato per fare la spesa con la sorella e la figlia di 30 mesi.
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Una volta all’interno del negozio le due donne si sarebbero separate, ciascuna convinta di aver affidato la sorveglianza della bambina all’altra. Così, completati gli acquisti, la madre si è avviata tranquillamente verso casa dove, dopo più tardi è arrivata anche sua sorella senza però la figlia. Le condizioni psicofisiche generali della bambina sono state giudicate buone dai medici del Meyer: è risultata curata nell’aspetto e nell’igiene personale, non ha la presenza di alcun segno traumatico e il rapporto madre-figlia è apparso solido. Pertanto d’intesa con l’autorità giudiziaria, non ravvisando pericolo per l’integrità psicofisica della minore, la bimba è stata riaffidata dai carabinieri alla madre. La posizione della donna tuttavia è al vaglio in ordine ad eventuali responsabilità penali.
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