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Sudan, "Marco Zennaro in cella a 45 gradi e gli urlano Regeni". Denuncia choc del fratello

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Un caso, internazionale. Con retroscena choc. Il caso è quello dell'imprenditore veneto, Marco Zennaro, in cella in Sudan in condizioni agghiaccianti. "È profondamente provato, fisicamente e psicologicamente. Lo stato di detenzione è agghiacciante. Sta in uno stanzone con 30 persone. Non ci sono letti o brande, né una sedia. Deve dormire sul pavimento. C’è un solo bagno. Per lavarsi usano secchi", denuncia in un’intervista al ’MessaggeroAlvise Zennaro, fratello dell’imprenditore Marco Zennaro, arrestato in Sudan a seguito di una controversa commerciale.

 

 

"In quella stanza ci sono 45 gradi, il caldo è infernale. Non c’è l’ora d’aria: se vuole camminare può farlo solo in quello stanzone e, visto l’affollamento, fa pochi passi. Ha dolori alla schiena, al collo, alle gambe. Le misure anti-Covid non esistono. Ha avuto, per un paio di giorni, la febbre a 39. Abbiamo cercato di farlo trasferire in ospedale ma lo hanno tenuto in cella. Fortunatamente la febbre è passata", ha aggiunto il fratello dell’imprenditore, mentre domani 31 maggio 2021, il direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie, Luigi Vignali, si recherà a Khartoum per una missione di due giorni su indicazione del ministro degli Esteri Luigi di Maio per ulteriori colloqui.

 

La Farnesina e l’ambasciata d’Italia a Khartoum continuano a seguire con la massima attenzione il caso del connazionale. Secondo Alvise Zennaro, alcune guardie hanno minacciato il fratello dicendogli "Regeni, Regeni, paga!" Non si capisce se sia una battuta di cattivo gusto o una vera minaccia. Sentirselo dire fa paura. E la fa anche a noi che siamo qui, nonostante la dinamica sia diversa. Regeni era sparito, noi abbiamo indirettamente notizie di Marco ogni giorno. Le visite consolari sono periodiche. Riceve cibo, ma non mangia granché, poi acqua e il necessario".

Le prossime ore saranno decisive per salvare dalla cella Zennaro che era stato prima scarcerato e poi arrestato di nuovo.