Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Denise Pipitone, l'ex pm Angioni: "Nel rapimento coinvolti due gruppi, i cattivi e i buoni"

  • a
  • a
  • a

Maria Angioni, ex pm nel caso di Denise Pipitone e che ha seguito le indagini dalla scomparsa sino al 2005, ospite di Mattino Cinque su Canale5, ha avanzato una sua ipotesi: "Più persone avrebbero collaborato al sequestro e ci sarebbero stati più passaggi di mano della bambina" ha detto nella puntata di lunedì 17 maggio intervistata dalla conduttrice Federica Panicucci.

 

 

La donna analizza alcune questioni sulla vicenda. "Nei pressi del luogo in cui è scomparsa Denise c'erano più persone appartenenti alla cerchia della famiglia allargata e in molti hanno fatto qualcosa di sospetto. Questo ha ulteriormente complicato le indagini". L'ipotesi di Angioni è più ampia e complicata: "Ho maturato l'idea che nel rapimento della bambina ci siano stati due gruppi di persone: quelle cattive e quelle buone". Il ragionamento parte da una premessa. "Quando ho lavorato a Marsala, c'erano sempre diverse persone sulla strada che sembravano lì a far niente, ma dopo un po' ho capito che erano sentinelle, non necessariamente della mafia, ma sentinelle di qualcosa che non è lo Stato. Mi sono detta che ci saranno state anche a Mazara del Vallo e che qualcuno non può che aver visto alcune scene del rapimento di Denise". Poi il magistrato prosegue: "Se questa bambina è stata presa da persone mosse da passione, da rabbia, da odio è possibile che ci siano state sentinelle che hanno mandato il messaggio ad altre persone che volevano bene alla bambina e che sono intervenute in un secondo momento, prelevandola e portandola via, perché la bambina era in pericolo, perché così com'era stata presa quel giorno, poteva anche essere presa in un momento successivo".

 

 

Sull'ipotesi del trasferimento in barca: "Non è detto che i due signori che hanno portato la bambina sulla barca a remi abbiano fatto tutto. Sappiamo anche da altre vicende criminose che dalla barca a remi poi si passa alla barca più grande, in modo tale da rendere il movimento, in questo caso della bambina, il più possibile complicato e difficilmente decifrabile" ha spiegato Angioni.