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Ordine di arresto per il broker di Londra Gianluigi Torzi già indagato in Vaticano. E' accusato di riciclaggio

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Mandato d'arresto per Gianluigi Torzi, il broker finanziario già coinvolto nella compravendita dell'immobile di Sloane Avenue a Londra con i soldi del Vaticano. Il gip del tribunale di Roma ne ha disposto la misura cautelare in carcere. Il broker si trova a Londra dunque per tradurlo in carcere bisognerà attivare le procedure di cooperazione giudiziaria tra paesi esteri. Gianluigi Torzi (classe 1979), indagato a vario titolo, per emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti, nonché, soltanto il primo, per autoriciclaggio. Torzi è il noto broker finanziario coinvolto nella vicenda della compravendita dell’immobile al n. 60 di Sloane Avenue a Londra, per la quale è sotto inchiesta da parte dell’Autorità Giudiziaria Vaticana, che gli ha contestato un illecito profitto pari a 15 milioni di euro. Nell'operazione della guardia di finanza di Roma risultano indagati anche Giacomo Capizzi, 52 anni; Alfredo Camalò, 43; Matteo Del Sette, 54, per i quali è stata decisa la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione di commercialista o uffici direttivi di imprese per la durata di 6 mesi. Dagli elementi acquisiti è stato accertato un giro di false fatturazioni – non collegato all’operazione immobiliare londinese – realizzato da Torzi, insieme a Capizzi e ai commercialisti di riferimento del gruppo di imprese italiane ed estere riconducibili al broker, Camalò e Del Sette, senza alcuna giustificazione commerciale e al solo scopo di frodare il Fisco.

 

Sulla base delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica agli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, a seguito della richiesta di assistenza giudiziaria formulata dal Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano, è stato ricostruito come parte della somma, bonificata a due società inglesi dell’imprenditore molisano, sia stata impiegata per l’acquisto di azioni di società quotate nella borsa italiana – per un importo di oltre 4,5 milioni di euro, che gli ha consentito, dopo pochi mesi, di conseguire un guadagno di oltre 750.000 euro – e per ripianare il debito di 670.000 euro di altre due aziende allo stesso riferibili.

 

"Appare evidente che Gianlugi Torzi, con la collaborazione attiva di prestanome e di tecnici di fiducia, si serva di numerose società, operanti anche all'estero, come schermo per la propria attività imprenditoriale, in gran parte basata sull'elusione fiscale, provvedendo al reimpiego dei proventi illeciti in speculazioni finanziarie". Così scrive il gip del tribunale di Roma Corrado Cappiello, nel provvedimento cautelare sull'arresto del broker, ritenendo "assolutamente concreto ed attuale il pericolo di reiterazione dei delitti della stessa specie di quelli per cui si procede". Per questo è stata disposta la custodia cautelare in carcere.