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Milano, donna di 47 anni uccisa in strada a coltellate: caccia al killer

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Un'altra donna uccisa. Dopo il delitto di Palermo in cui il marito ha ucciso la moglie 30enne con un coltello nella loro abitazione, oggi domenica 7 febbraio 2021 c'è stata un'altra donna ammazzata. Si tratta di una donna albanese di 47 anni che è morta, nonostante un disperato intervento chirurgico, dopo essere stata accoltellata questo pomeriggio per strada, a Pedriano di San Giuliano Milanese. Secondo una prima ricostruzione, sono stati alcuni passanti a chiamare le forze dell'ordine per segnalare un uomo vestito di nero che inseguiva una prostituta. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto non lo hanno trovato. La donna, di origine albanese, era regolare in Italia. 

 

 

Il 118, secondo quanto si apprende, ha trovato la donna riversa a terra colpita da cinque coltellate, tre alla schiena e due alle gambe. È stata subito trasportata all'ospedale Humanitas dove i medici hanno tentato invano di salvarle la vita. I carabinieri stanno cercando l'aggressore, una caccia al killer che si è aperta immediatamente e che continua con gli elementi a disposizione degli inquirenti. La Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Il Procuratore Domenico Chiaro spiega che "per ora, non c'è nessuna ipotesi esclusa o privilegiata in partenza ma febbrili indagini in corso".

"Quattro donne aggredite e uccise in 7 giorni, 3 tra ieri ed oggi. È davvero troppo, qualunque scelta e piano di ripresa per l’Italia dovrà contenere, da ora in poi, misure e risorse per affrontare la questione della violenza contro le donne come un’assoluta priorità", dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione Femminicidio del Senato.

 

"La violenza maschile contro le donne - aggiunge - non è un’emergenza. Purtroppo si tratta di un fenomeno strutturale di natura culturale che però continua a peggiorare sotto i nostri occhi a fronte della giusta è sacrosanta caparbietà e determinazione delle donne per conquistare spazi di autonomia e libertà. Il Covid ha peggiorato una situazione già difficile e complicata. Le leggi ci sono, l’apparato sanzionatorio anche, ma non basta. Non più. Bisogna stringere un patto culturale tra le tutte le agenzie educative, sostenere più concretamente l’empowerment e l’occupazione femminile, la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio e strumenti e percorsi di consapevolezza per gli uomini."