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Dj morta, appello del procuratore: "Chi ha soccorso Viviana Parisi si faccia avanti". Gioele non si trova

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Il giallo della dj trovata morta in Sicilia, si infittisce.  «Chi ha soccorso Viviana Parisi dopo l’incidente ha compiuto un’opera meritoria, mi sembra strano che non si siano fatti vivi. Non hanno nulla da nascondere. Vengano a raccontarci quello che hanno visto».

È l’accorato appello lanciato dal Procuratore di Patti (Messina), Angelo Vittorio Cavallo, che coordina l’inchiesta sulla morte della deejay di 43 anni trovata morta e sulla scomparsa del piccolo Gioele, il figlio di 4 anni di cui si sono perse le tracce dal 3 agosto.

 

 

«Abbiamo la prova che degli automobilisti si siano fermati dopo l’incidente avvenuto in autostrada - dice Cavallo- perché non si presentano?». «Faccio un appello a tutte le persone che hanno assistito ad una scena alquanto strana - dice il magistrato che da giorni segue l’inchiesta - si presentino in qualunque posto di Polizia per raccontare ciò che hanno visto. Hanno davvero compiuto un’opera meritoria e dunque non hanno assolutamente nulla da nascondere. Ci dicano ciò che sanno». «Mi sembra alquanto strano che dopo tanto clamore mediatico non si siano fatti vivi - aggiunge Cavallo- Rinnoviamo l’invito, io e le forze dell’ordine, a presentarsi presso qualsiasi posto di polizia per dire ’eravamo lì e abbiamo visto', tutto qui». «Abbiamo bisogno di tutte le persone presenti per sapere cosa hanno visto - conclude - ogni particolare può essere importante».