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Maxi sequestro di rifiuti pericolosi

Alessandro Antonini
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Trecentoventi tonnellate di rifiuti, di cui 100 tonnellate classificati come pericolosi, stoccati in luoghi non autorizzati. Scarti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) tra cui tv e computer fuori uso, ma anche plastica, gomma e poliuretano. Molti di questi senza le necessarie attestazioni. Per questo il nove novembre scorso i carabinieri del Noe hanno fatto scattare un maxi sequestro, il più imponente in Umbria per il tipo di materiale e la potenziale nocività, in un capannone di Gualdo Tadino. L'area di stoccaggio è di proprietà di una ditta che svolge il recupero e la rivendita delle materie prime di questi rifiuti. A favore di aziende e privati. L'ordinanza di convalida del giudice per le indagini preliminari Carla Maria Giangamboni, che conferma la bontà dell'azione eseguita dal nucleo operativo ecologico dell'Arma diretto da Francesco Motta, è netta: “A fronte di quanto accertato - è scritto - sussiste certamente il fondato pericolo che la libera disponibilità dei rifiuti in questione, nonché delle aree dove gli stessi rifiuti sono collocati possa aggravare e protrarre le conseguenze del reato in questione e favorire la commissioni di ulteriori reati. La situazione riscontrata fa ritenere infatti prevedibile un'attività di smaltimento illecito dei rifiuti stessi”. Su questo le indagini proprio puntano a fare luce: prima e dopo il sequestro, le attività del Noe sono state incessanti, alla ricerca di eventuali discariche abusive. Servizio completo sul Corriere del 13 dicembre