
Maxi sequestro di rifiuti pericolosi

Trecentoventi tonnellate di rifiuti, di cui 100 tonnellate classificati come pericolosi, stoccati in luoghi non autorizzati. Scarti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) tra cui tv e computer fuori uso, ma anche plastica, gomma e poliuretano. Molti di questi senza le necessarie attestazioni. Per questo il nove novembre scorso i carabinieri del Noe hanno fatto scattare un maxi sequestro, il più imponente in Umbria per il tipo di materiale e la potenziale nocività, in un capannone di Gualdo Tadino. L'area di stoccaggio è di proprietà di una ditta che svolge il recupero e la rivendita delle materie prime di questi rifiuti. A favore di aziende e privati. L'ordinanza di convalida del giudice per le indagini preliminari Carla Maria Giangamboni, che conferma la bontà dell'azione eseguita dal nucleo operativo ecologico dell'Arma diretto da Francesco Motta, è netta: “A fronte di quanto accertato - è scritto - sussiste certamente il fondato pericolo che la libera disponibilità dei rifiuti in questione, nonché delle aree dove gli stessi rifiuti sono collocati possa aggravare e protrarre le conseguenze del reato in questione e favorire la commissioni di ulteriori reati. La situazione riscontrata fa ritenere infatti prevedibile un'attività di smaltimento illecito dei rifiuti stessi”. Su questo le indagini proprio puntano a fare luce: prima e dopo il sequestro, le attività del Noe sono state incessanti, alla ricerca di eventuali discariche abusive. Servizio completo sul Corriere del 13 dicembre