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Frusta la moglie: la donna in aula ritratta parte delle accuse

Roberto Minelli
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Due anni di reclusione, pena sospesa, e revoca degli arresti domiciliari. Queste le decisioni assunte dal gup Massimo Zanetti nei confronti del 31enne di nazionalità nigeriana arrestato lo scorso 25 aprile dalla polizia di Terni a Borgo Rivo per maltrattamenti in famiglia e lesioni. La vicenda aveva destato scalpore per le modalità brutali delle violenze perpetrate dall'uomo nei confronti della moglie - 'frustata' con una prolunga elettrica e dimessa dall'ospedale con una prognosi di venti giorni - e perché i fatti, aveva spiegato la questura al tempo, si erano svolti di fronte agli occhi dei tre figli della coppia, tutti in tenera età. A lanciare l'allarme era stata la donna, stanca dei soprusi ma che in aula, nell'udienza di lunedì 18 luglio, ha in parte ritrattato quelle accuse. Il giudizio abbreviato - questa la modalità chiesta dall'avvocato Fabiana Pantella, legale difensore - era condizionato all'acquisizione in aula della testimonianza della moglie che, oltre ad affermare come il 31enne sia in realtà un buon padre, ha ridimensionato le dichiarazioni rese al tempo, assumendosi in parte la responsabilità dell'accaduto. Quest'ultima, che non si è costituita parte civile, era assistita dall'avvocato Francesca Carcascio del foro di Terni. L'uomo, costretto ai domiciliari presso una struttura privata, è stato rimesso in libertà.