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Inchiesta sui falsi ricoveri, cadono le accuse

Eleonora Sarri
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Niente esercizio abusivo della professione medica. Soprattutto niente truffa. Tutti prosciolti dall'imputazione più pesante. Di questi 47 hanno avuto il “non luogo” a procedere anche per il reato di falso. Tutto derubricato in indebita percezione di erogazione pubblica e visto che le somme in questione erano sotto soglia minima - per un valore medio di 1.600 euro, sotto il tetto previsto di 4mila - scatta la depenalizzazione, c'è solo la sanzione amministrativa. Un vero e proprio colpo di spugna per una delle inchieste che avevano fatto tremare la sanità umbra. In sessantatré fra medici e infermieri si sono ritrovati davanti al gup Carla Giangamboni per il caso dei cosiddetti “falsi ricoveri”. Le accuse a vario titolo di falso ideologico hanno retto solo per 16 accusati, per i quali è stato stabilito il rinvio a giudizio. In questo caso siamo davanti al filone della provincia di Perugia, il più consistente, incentrato sul Folignate. SERVIZIO COMPLEO SULL'EDIZIONE DI GIOVEDI' 18 GIUGNO DEL CORRIERE DELL'UMBRIA