
Titolare di pub pestato a sangue: "Io aggredito con ferocia"

“La saracinesca era in parte abbassata. Ma lui voleva che gli venisse servito a tutti i costi da bere. Al mio rifiuto, visto l'orario, mi ha aggredito con incredibile ferocia. Sono finito a terra, il mio volto era tumefatto”. Simone Boccardini, titolare dello storico bar Kandinsky di Perugia, racconta il dramma vissuto in quella notte del 19 marzo scorso (LEGGI L'ARTICOLO). A seguito di una lite, presto degenerata. E il suo sguardo incrocia in aula quello del giovane marocchino, ora alla sbarra con un'accusa pesantissima. Che si trova a poca distanza da lui in compagnia del difensore, l'avvocato Barbara Romoli. Il secondo round del procedimento davanti al giudice Nicla Restivo è stato tutto incentrato su quei terribili momenti. Che come si ricorderà avevano scatenato vibranti reazioni attraverso il web. E a confermare la presenza sulla scena del piede di porco di colore rosso di quarantanove centimetri, usato nella colluttazione, è stato un agente della volante giunto tempestivamente sul posto. “Siamo riusciti a fare un identikit del presunto aggressore - ha dichiarato - che poco dopo abbiamo rintracciato lungo le scalette, in fondo alla strada. Era alquanto agitato, parlava ad alta voce e si vedeva che era sotto l'effetto dell'alcol. Ma non ha fatto alcuna resistenza”. Nella prossima istruttoria, in programma nel mese di luglio prossimo, verrà sentito un testimone della difesa.