
Paga le tasse ma risulta evasore, parroco accusa la commercialista

“Con la dichiarazione dei redditi fatta da me non corri alcun rischio. Le tasse da pagare? Nessun problema. Sono semplici cartelle pazze, con i soliti errori. Non ti preoccupare, ci penso io a sistemare l'intera questione”. Così assicurava i suoi tantissimi clienti. Che della sua professionalità, per diversi anni, si erano pienamente fidati. Mai un errore, mai una correzione avventata. Ma nel tempo, però, qualcosa è cambiato. Perché in molti hanno iniziato a ricevere cartelle esattoriali per tasse non pagate per importi da capogiro. Fino a toccare in totale quota 150mila. Somma che la commercialista finita sotto inchiesta “si sarebbe appropriata.- sostiene l'accusa - Denaro destinato al pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali che i clienti le avevano consegnato per essere in regola”. E proprio lunedì 25 maggio è andato in scena un nuovo round del processo a carico della commercialista, chiamata a rispondere di “appropriazione indebita aggravata”. Sul banco dei testimoni sono sfilate due persone che sarebbero state raggirate dalla dottoressa. A cominciare da una signora, titolare di una gioielleria e un prete. Che alla fine, con la loro versione dei fatti, non hanno fatto altro che complicare la posizione dell'imputata. Soprattutto il parroco ha ricordato nei dettagli i suoi rapporti con la professionista. “Se ci vediamo ancora? Solo la domenica, quando lei viene in chiesa con la sua famiglia”. E poi le accuse, dirette: “Per tutto questo periodo sono stato costretto a ripagare tutte le tasse, sia con le relative sanzioni che con gli interessi”, ha aggiunto. Il danno e la beffa, quindi. Evasori di fatto “senza colpa”, quelli che verranno presto ascoltati. Numerose risultano infatti le parti offese, alcune delle quali rappresentate dagli avvocati Pasquale Perticaro e Mirti. Mentre la commercialista è difesa dal legale Cristina Zinci.