
Mandavano figli e nipoti in strada a chiedere l'elemosina, in sette a processo

Mandavano i propri figli e nipoti minorenni in strada a chiedere l'elemosina. Alcuni erano costretti a stazionare nei pressi dei supermercati, altri davanti alle principali chiese di Perugia. E dietro a quella raccolta di spiccioli a cadenza quotidiana, ottenuti dai passanti o dai turisti, c'era una vera e propria organizzazione. Che, secondo quanto sostiene l'accusa, “sfruttava appunto i bambini attraverso un meccanismo ben oliato. Guadagnandosi sopra cifre non di poco conto”. A mettere fine allo squallido giro di sfruttamento erano stati alcuni cittadini che si erano rivolti alle forze dell'ordine. E da quel preciso istante è scattata la lunga inchiesta giudiziaria, che con il tempo ha portato (i fatti risalgono al lontano 2010 a Perugia e non solo) sette giovani rumeni alla sbarra con accuse pesanti. E proprio martedì 28 aprile è ripreso in tribunale il processo, che è servito soprattutto a stilare la lista dei testimoni. Alcuni dei quali verranno ascoltati già a partire dalla prossima udienza, fissata all'inizio del prossimo anno. Tornando ai fatti, i bambini erano quasi tutti sotto i 14 anni. E sempre secondo la ricostruzione accusatoria, “l'associazione era ben strutturata, con tanto di capo che si preoccupava a fine serata di cambiare gli spiccioli in contanti”.