
Delitto Polizzi, chiesto l'ergastolo per i Menenti

Ergastolo per entrambi. Per il presunto mandante, Valerio Menenti, e per l'esecutore materiale dell'omicidio di Alessandro Polizzi: il padre Riccardo. Alla pesante richiesta dell'accusa i due in aula hanno scosso il capo. Hanno assistito alla requisitoria fuori dalla gabbia per i detenuti (ma circondati da cinque poliziotti della penitenziaria) nella sala degli affreschi del palazzaccio . Per tutta la mattina e parte del pomeriggio di giovedì 2 aprile i pm Duchini e Miliani hanno ricostruito per ore fatti e testimonianze che riportavano delle ripetute violenze di Valerio su Julia Tosti (ex del Menenti e fidanzata del Polizzi ai tempi dell'omicidio, scampata peraltro alla morte, anche lei presente in aula con amici e familiari) e del fatto che lui avesse un'arma, si ipotizza la pistola Beretta con cui è stato ucciso Alex, “ereditata dal nonno”. Le toghe dell'accusa hanno prodotto anche nuove prove documentali: una lettera del padre di Julia prima dell'omicidio rivolta a Valerio in cui l'accusa delle violenze, assidue, sulla figlia. Dell'uso della cocaina. Spunta anche il colloquio telefonico tra due ex di Valerio in cui raccontano, l'una all'altra, delle percosse perpetrate dal giovane tatuatore che avrebbe fatto uccidere dal padre l'amico e rivale in amore dopo diversi scontri a suon di pestaggi. Una delle ex addirittura lo accusa di aver tentato di investirla con l'auto a Bastia Umbra per un presunto tradimento.