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Raffaele e Amanda assolti, ci sono voluti quasi otto anni e 5 processi

Roberto Minelli
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Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono stati assolti nel processo sull'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto nel novembre 2007 a Perugia. A emettere il verdetto i giudici della V sezione penale della Cassazione, presieduti da Gennaro Marasca, dopo 11 ore di riunione in camera di consiglio (L'ARTICOLO SULLA SENTENZA DI CONDANNA IN APPELLO). LA REAZIONE DI AMANDA - LA REAZIONE DI SOLLECITO - LA REAZIONE DEI LEGALI DI MEREDITH - LA REAZIONE DELLA FAMIGLIA KERCHER GUARDA il video dell'esultanza dei legali di Amanda e Raffaele Amanda Knox è stata condannata a 3 anni per calunnia ai danni di Lumumba. In mattinata l'arringa difensiva del legale di Sollecito l'avvocato Bongiorno (LEGGI). La vicenda si conclude così a distanza di 8 anni dall'omicidio della studentessa inglese in via della Pergola a Perugia.  GUARDA il video: "Assoluzione sconfitta per la giustizia" VOTA il sondaggio Una sentenza che fa discutere. Subito dopo la sentenza di assoluzione ha parlato la madre di Mez in maniera netta e laconica dicendosi sorpresa e Lumumba che ha parlato di "errore giudiziario" (LEGGI). Molto sollevata Amanda Knox che ha dapprima parlato al telefono con uno dei suoi legali e poi ha affidato a un comunicato il suo stato d'animo dopo l'assoluzione (LEGGI). LEGGI cosa dice il sindaco di Perugia - Leggi il commento della Marini: "Risarcimento per Perugia" Quello che si è concluso è uno dei processi più complicati e dibattuti della storia giudiziaria perugina. Nel processo in corte d'Assise (presidente Giancarlo Massei, a latere Beatrice Cristiani), il 4 novembre 2009, i due fidanzati, tali erano stati all'epoca, furono riconosciuti colpevoli, dopo un dibattimento sviluppatosi in 56 udienze e condannati, rispettivamente, a 26 e 25 anni di reclusione. Quantificazione della pena più grave per lei in quanto rispondeva di un reato in più rispetto a Raffaele: la calunnia nei confronti di Lumumba. I due restarono in cella quattro anni (l'arresto era scattato all'alba del 6 novembre 2007, quattro giorni dopo la scoperta del cadavere nel casolare di via della Pergola, 7) fino a quando, il 3 ottobre 2011, arrivò la sentenza della corte d'Assise d'appello (presidente Claudio Pratillo Hellmann, a latere Massimo Zanetti) che ribaltò il verdetto di primo grado e rimise in libertà i due imputati. Tornata libera Amanda rientrò, come era suo pieno diritto, negli Usa, a Seattle. Ma ecco il giudizio della Suprema Corte di Cassazione che, il 25 marzo 2013, annullò la sentenza di assoluzione e, convinta della colpevolezza di Amanda e Raffaele, rinviò il processo a Firenze per l'appello-bis, sostenendo che nelle motivazioni della corte perugina emergevano "violazioni di legge e illogicità". Il processo bis davanti ai giudici fiorentini partorì, il 30 gennaio del 2014, la condanna a 28 anni e mezzo per la Knox e a 25 anni per Sollecito. Fino al verdetto di venerdì 27 marzo.