
Traffico internazionale di metalli: evasione da 10 milioni
Dieci milioni di euro evasi. Accertamenti che vanno avanti da mesi, con un'inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Perugia. Si tratta di un traffico internazionale di metalli, organizzato da una ditta che ha sede nell'hinterland di Perugia. Tra gli indagati i titolari dell'impresa. Le indagini sono state condotte dalla guardia di finanza. Si tratterebbe anche in questo caso di Iva non versata nelle casse dell'erario. Per adesso il fascicolo è fermo, ma gli accertamenti sono arrivati a buon punto. Si attendono novità all'inizio dell'autunno. Tutto sarebbe nato da un incrocio di dati fatto dall'agenzia delle dogane del capoluogo. L'import di metalli avveniva nei paesi comunitari, senza passare cioè per gli uffici che controllano le frontiere. Ma grazie alle banche dati internazionali è stato possibile scovare alcuni indizi che hanno dato il là all'indagine. La società “cartiera” emette delle dichiarazioni (false dichiarazioni di intento), con le quali richiede al proprio fornitore di emettere fatture nei suoi confronti senza Iva, in quanto “esportatore abituale”; ricevute le fatture in regime di non imponibilità, la cartiera emette, a sua volta, delle fatture con Iva (che, però, poi non versa) alla società finale. La quale può così detrarre l'Iva e allo stesso tempo acquistare a un prezzo decisamente inferiore a quello di mercato.