Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Coronavirus, edilizia e manifattura riaprono: in Umbria tornano al lavoro in 77 mila

default_image

Alessandro Antonini
  • a
  • a
  • a

Sono 77 mila 610 i lavoratori umbri che possono tornare al lavoro dal 4 maggio. Per la manifattura 56.704 dipendenti e 20.906 per le costruzioni. Nel complesso in Umbria, considerando tutte le altre attività già avviate o mai sospese, risulteranno aperte 51.663 unità locali su 71.602 con 183.086 addetti su 244.776. La fonte è l'ufficio regionale di statistica, che ha rielaborato i dati Istat. Tra questi ci sono i dipendenti dei 2.050 bar e 2.600 tra ristoranti e pub che potranno fare il take away. Anche se parte di questi esercizi già ha ripreso l'attività per le consegne a domicilio.Per il comparto edilizio si tratta del ritorno al lavoro della quasi totalità degli addetti. Secondo Ance, l'Assocazione nazionale costruttori, con il lockdown si è fermato il 90% delle aziende del settore in Umbria. Hanno continuato a lavorare solo quelle impegnati negli appalti stradali. Per molte ditte il tema della ripresa è legato alle misure di sicurezza anti Covid. In questo senso è stato sottoscritto un accordo tra i sindacati edili della regione dell'Umbria (Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil) e i rappresentanti delle imprese (Ance, Confartigianato e Cna), per dare “piena applicazione all' accordo Interconfederale del 24 aprile, sottoscritto da tutte le parti sociali del settore, che è contenuto nell'ultimo decreto ministeriale del 26 aprile, art. 2 comma 6. L'accordo coinvolge anche gli enti bilaterali dell'edilizia ,Cesf di Perugia e Tesef di Terni, (Scule Edili e Cpt), che dovranno operativamente garantire, attraverso i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali, gli interventi necessari a garantire la salute dei lavoratori, attraverso la sanificazione, il distanziamento tra lavoratori e l'utilizzo dei Dpi (dispositivi di protezione individuale)”, è scritto in una nota sindacale. Le misure di sicurezza dovranno essere rispettate anche in tutti gli altri settori e per questo la prefetture hanno messo in campo controlli stringenti. Per quanto riguarda il manifatturiero, una parte delle imprese ha già ripreso a lavorare in deroga. Fanno parte delle circa 3.600 aziende autorizzate dalle prefetture di Perugia e Terni (2.800 e 800 rispettivamente) a una ripartenza anticipata. Da considerare anche che una parte delle imprese è potuta ripartire già il 27 aprile, all'indomani della presentazione del decreto. Sono state interessate “non solo le attività ricomprese nella disciplina del cosiddetta Golden Power, ossia quelle strategiche per l'economia nazionale, ma anche quelle attività produttive orientate in modo prevalente all'esportazione”. Poi c'erano quelle del settore delle costruzioni, relative all'edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria o riguardanti gli interventi di difesa dal rischio del dissesto idrogeologico. Ma sempre secondo stime Ance quelle che hanno ripreso dal 27 aprile sono una minima parte.