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Coronavirus in Umbria, il perugino Simone Boccardini: "Faccio video in vestaglia, così strappo un sorriso"

Sabrina Busiri Vici
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Nicola di Barletta è il personaggio sicuramente più riuscito nato nel segno di #iorestoacasapureinvestaglia, l'hastag creato da Simone Boccardini. Sono in tanti infatti a mettere like sui bizzarri video pubblicati nella pagina Facebook dal 46enne perugino, musicista e titolare del pub Kandinsky nel centro storico di Perugia, in via Enrico Dal Pozzo. Dall'8 marzo, primo giorno di quarantena per tutto il Paese, Boccardini mette in rete tutte le mattine una manciata di minuti in video in cui protagonisti assoluti sono lui e il suo gatto che gli fa da spalla. Il contenuto? Sketch dal sapore amaramente comico, spesso dai toni grotteschi, in cui Simone racconta la sua, la nostra quotidianità segnata da trauma collettivo. Lo fa inventandosi storie e personaggi alle prese con bizzarre sedute di ginnastica o paradossali tutorial di cucina. Il tutto indossando rigorosamente vestaglia e pantofole, con indosso parrucche calzate male. Bassissimo profilo, insomma. Simone si muove nella sua abitazione tra il salotto e la cucina e nel frattempo racconta, parla sfoderando anche diversi dialetti: tra questi il pugliese è diventato un marchio di fabbrica. “E' così che in mezzo a tanta sofferenza cerco di strappare un sorriso – spiega - utilizzando quello che mi riesce meglio: improvvisare. Del resto non lavoro da quasi un mese. Ho il pub forzatamente chiuso e durante la giornata devo pur trovare il modo di inventarmi qualcosa da condividere con gli altri. La mia vita di consueto è fatta di relazioni visto che gestisco un locale fondato con i miei due fratelli da quasi trent'anni, per l'esattezza nel 1992”. Servizio completo sul Corriere dell'Umbria del 29 marzo 2020