
Gubbio in campo a Bergamo con l'attacco dimezzato

Le ultime volte agli Azzurri d'Italia erano altri tempi. Neanche troppo lontani, ma è come se fossero passati anni luce dal pirotecnico successo di coppa con l'Atalanta e dallo scialbo pari con l'Albinoleffe. Fatto sta, il ritorno a Bergamo (stasera ore 18.30) avviene in Lega Pro e tutti devono farsene una ragione. Avviene con il Gubbio forte di una classifica soddisfacente, specie se guardata dal lato degli impegni esterni. Ma anche preoccupato per via delle defezioni del reparto offensivo dove, se Magi dovesse come sembra, confermare il tridente (ma chissà...) non avrebbe cambi di ruolo a disposizione. Ma un po' di malumore deriva pure dalla sconfitta interna (immeritata) con il Padova, seconda consecutiva della stagione che ha riaperto una vecchia e sanguinolenta ferita. Quella del centravanti a lungo inseguito ma mai acquistato. Oggi c'è piena condivisione in società: tutti d'accordo sulla necessità di un bomber esperto, ma resta un problema, non di poco conto. A mercato chiuso, open per il solo regime degli svincolati dove andare a pescare l'attaccante che serve, considerato che chi gioca nei dilettanti può essere prelevato solo dal 1 dicembre? Sono i nodi più volte annunciati che vengono ora al pettine di un campionato lungo e pieno di insidie acuito dall'incremento di squadre e turni infrasettimanali (con possibilità di infortuni e squalifiche). Ma dobbiamo, in ogni caso, dare a Cesare ciò che è di Cesare. E non dimenticare mai che Gubbio, piccola realtà di 33mila abitanti si siede al tavolo dei grandi club professionisti senza battere il ciglio della ben che minima difficoltà finanziaria. In un girone dove dopo neanche un mese e mezzo, società storiche come Ancona, Modena e Mantova sembrano già denunciare più di un grattacapo economico e la Maceratese semifinalista play off della scorsa stagione viene deferita con la scure pendente della penalizzazione...Detto questo resta il problema-centravanti. Che esisteva anche dopo la doppietta Candellone-Musto