
Due milioni di euro di arretrati per medici e dirigenti

In ballo c'è una cifra che potrebbe raggiungere anche i due milioni di euro. E' quella che graverà sul bilancio della sanità regionale per effetto della sentenza emessa di recente dal tribunale di Perugia, che in prima istanza ha condannato azienda ospedaliera di Perugia e Usl Umbria 1 al pagamento degli arretrati dell'indennità di esclusività ai dirigenti medici, bloccati dal 2010 al 2015. Quasi duecento i medici e i dirigenti aventi diritto, i cui interessi sono stati rappresentati davanti ai giudici da Fp-Cgil Umbria e dal sindacato di categoria di dirigenti medici, veterinari e dirigenti sanitaria professionali tecnici e amministrativi della Fp-Cgil. Il pronunciamento, al quale con tutta probabilità seguirà il ricorso in appello, arriva al termine di un confronto serrato che ha visto impegnate le organizzazioni sindacali e sin dal 2012, prima sui tavoli di trattativa regionali e poi nelle stanze dei tribunali. Lo scenario di riferimento è quello sancito dal contratto nazionale, che prevede il riconoscimento di una scatto retributivo, ricompreso nell'indennità di esclusività, al compimento dei 5 e 15 anni di servizio, in virtù di un affidamento di incarico di responsabilità superiore e conseguente all'esito positivo di una specifica valutazione professionale. Riconoscimento economico, che nel 2010 era stato riconsiderato nel blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, generando un'evidente disparità di trattamento economico tra dirigenti che svolgevano e svolgono mansioni identiche, “diversi” solo in fatto di anzianità di servizio. Altro punto fermo è il concetto di “indennità di esclusività”, una cifra che viene riconosciuta ai dirigenti sanitari e medici, assunti a tempo indeterminato o determinato, che optino per il rapporto di lavoro esclusivo, allorché scelgano di esercitare l'attività libero professionale all'interno dell'azienda. Ora, in forza del pronunciamento, la Regione dovrà mettere in atto i pagamenti: circa 600 euro lordi mensili per i 130 medici che avevano maturato i propri diritti al quinto anno di assunzione, più o meno la metà per la cinquantina di colleghi per i quali l'indennità di esclusività sarebbe scattata al quindicesimo anno. Articolo completo nel Corriere dell'Umbria di lunedì 15 febbraio (CLICCA QUI)