
La verità di Guede: "Amanda era lì, io non sono riuscito a salvare Meredith"
Sono passati 8 anni dalla morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia il primo novembre 2007, e Rudy Guede, unico condannato per l'omicidio, è ancora rinchiuso nel carcere di Viterbo, dove sta scontando una condanna a 16 anni. Per la prima volta dal delitto, l'ivoriano ha raccontato la sua verità a "Storie maledette", in onda su Rai3, intervistato da Franca Leosini. Un racconto, il suo, molto lungo e dettagliato, ricco di particolari e di certezze personali. Una su tutte: "Amanda Knox - dice - era in casa al momento dell'omicidio, sono sicuro al 100%". "Ho riconosciuto la sua voce - prosegue - mentro ero in bagno. L'ho sentita litigare con Meredith", che poco prima "mi aveva detto che Amanda non puliva e che le aveva rubato dei soldi. Io ho cercato di tranquillizzarla perché l'accusa era pesante". "La sera di Halloween, quando ho dato un bacio a Meredith, ci siamo accordati per vederci il giorno dopo. Sono andato a casa sua per questo motivo. Se sono entrato nella casa di via della Pergola è perché lei mi ha aperto e non perché mi sono arrampicato o perché mi ha aperto Amanda Knox". "In casa - prosegue l'ivoriano - c'eravamo solo io e Meredith. Ci siamo seduti nel salotto-cucina. Io avevo mangiato un kebab piccante e avevo mal di stomaco. Le ho chiesto da bere, ho preso un succo dal frigorifero". Meredith, prosegue il racconto di Guede, "è andata nella sua camera da letto e poi è tornata lamentandosi: inveiva contro la Knox. C'erano contrasti tra loro e lei diceva che Amanda non puliva e che le aveva rubato dei soldi. Ho cercato di tranquillizzarla perché l'accusa era pesante e lei si è calmata". Il 27enne racconta poi di "un avvicinamento", ma non di un rapporto sessuale tra loro. "Lei mi ha chiesto se avevo un preservativo - prosegue Guede - e le ho detto di no. Neanche lei ce l'aveva e quindi la cosa si è interrotta lì. Ci siamo rivestiti e dopo un pò di tempo avevo bisogno di andare in bagno. Sono andato in quello grande, era il più vicino al salotto e lontano dalla camera di Meredith". "Mentre ero in bagno ho sentito suonare il campanello. Ho riconosciuto la voce di Amanda Knox - sono sicuro al 100% che era lei - e ho sentito che le due litigavano. Sono rimasto in bagno per 10-11 minuti - dice l'ivoriano - e lo so perché perché ascoltavo la musica: due brani interi e il terzo fino a metà. Poi ho sentito un urlo più forte del volume della cuffia che avevo nell'orecchio. Era straziante". "Lo shock ha prevalso e non mi ha più fatto ragionare e quindi sono uscito da quella casa. Ora, pensando a quella paura, mi sento di non aver fatto quello che avrebbe fatto un bambino di 6 anni, cioè chiamare aiuto. Non essere stato in grado di soccorrerla oggi per me è molto doloroso. Avrei potuto fare molto di più. Sono stato un vigliacco".