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Bagni off limits, cresce la protesta

Proteste anche a parco Langer

Sandra Biscarini
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Bagni pubblici off limits. Poter usufruire dei servizi igienici a Città di Castello è un'impresa se non proprio titanica, quantomeno destinata a costringere gli utenti a una specie di “caccia al tesoro”. Il fatto è che non sono solo i bagni del loggiato Gildoni a essere chiusi da tempo (LEGGI L'ARTICOLO). Anche quelli situati nei pressi del parco Alexander Langer sono rotti e inutilizzabili. Il prefabbricato, quasi completamente distrutto, è stato razziato persino dei sanitari nonostante la prossimità con il parcheggio e l'area camper service, due aree molto frequentate che dovrebbero sconsigliare a blitz ladreschi e vandalici. Dall'altra parte della città non va meglio: piazza della Repubblica, diventata un terminal bus dopo la sospensione delle corse dei treni, sconta la carenza di servizi igienici funzionanti con i risultati già raccontati la scorsa settimana con schiere di passeggeri che scendono dai pullman provenienti dall'estero e scambiano il retro della stazione per un vespasiano a cielo aperto. Quanto al cartello affisso all'ingresso dei servizi igienici del loggiato Gildoni, che avvisa l'utenza di rivolgersi agli esercizi pubblici convenzionati, in base a un'intesa con il Comune, i locali che mettono a disposizione gratuitamente a turisti e tifernati, i propri servizi igienici, beneficiano di sgravi del canone per l'occupazione di aree pubbliche (Cosap). Sono molti, però, i tifernati che hanno denunciato l'inadeguatezza ma anche l'assenza, fuori dai locali, di insegne e cartelli con l'avviso agli utenti che in quel locale si può utilizzare gratuitamente il bagno.  Articolo completo nel Corriere dell'Umbria di sabato 21 novembre (CLICCA QUI)