Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Scuola dell'infanzia, tagli in vista

default_image

Eleonora Sarri
  • a
  • a
  • a

In vista del nuovo anno scolastico, la Fp della Cgil regionale lancia il grido d'allarme sull'offerta dei servizi educativi per quel che riguarda la scuola dell'infanzia. A rischio il proseguimento di alcuni servizi nei Comuni di Terni, Spoleto, Marsciano e Perugia. A destare maggiore preoccupazione è Terni, dove la paventata riorganizzazione del servizio nella realtà dei fatti - denuncia Silvia Panzolini della segreteria regionale - si traduce nella chiusura di 2 sezioni nella scuola materna e di una negli asilo nido e nella riduzione dell'orario in 2 sezioni della materna. "Si aggiunge la chiusura di 4 mense favorendo l'esternalizzazione della fornitura pasti", continua Panzolini". A Perugia preoccupa l'immobilismo della giunta comunale. "Si rischia fra qualche anno l'esternalizzazione del servizio se non si prevede il turn over - chiosa Federico Armati, segretario aziendale Cgil -: è necessaria una seria riorganizzazione". Problematica anche la situazione del personale della scuola dell'infanzia Santa Croce, dove le educatrici lavoreranno tutte ma a metà orario e con metà stipendio. Il Comune di Amelia per le difficoltà finanziarie "minaccia" l'esternalizzazione del servizio, a settembre a Spoleto ci saranno 12 bambini in meno e 3 educatrici in più per una cattiva gestione delle risorse umane e per il 2016 è in programma l'esternalizzazione della struttura ad oggi totalmente pubblica. Mentre a Marsciano si chiede il riconoscimento del contratto collettivo nazionale e a Magione, Bastia, Corciano, Deruta e Bettona il personale di cooperativa lavora fianco a fianco con quello pubblico creando situazioni di dumping contrattuale evidenti. Esempi di buon governo per i Comuni di Foligno e Città di Castello, dove nel primo sono stati aumentati i posti nido e nel secondo si cerca di stabilizzare il personale.